VITTORIA POPOLARE IN FRANCIA, ADESSO TOCCA A NOI!
Nonostante 1 francese su due non sia andato a votare, la Nupes (Nuova Unione Popolare Ecologica e Sociale) di Jean Luc Mélenchon è la prima forza politica del Paese dopo il primo turno delle legislative, con il 26,11 % dei voti contro il 25,82% della coalizione presidenziale.
Risultato negato?!
Scandalosamente, il Ministero dell’Interno dà altri dati, mettendo Ensemble! di Macron un pugno di voti sopra. Un tentativo di camuffamento pietoso, ottenuto non contando i voti presi dalla NUPES nei territori d’Oltremare, tipo La Réunion (non sono francesi anche loro?). Le Monde per fortuna riporta la notizia, ma i giornali italiani si guardano bene dal riprenderla mostrando, se non ce ne fosse bisogno, lo stato pietoso di prostrazione al potere di gran parte della stampa del nostro paese.
Qual è stata la ricetta di questo successo?
Costanza. Jean Luc Mélenchon con la sua squadra ha iniziato quattordici anni fa, prima staccandosi dal Partito Socialista, che non faceva più gli interessi della gente comune, e poi trasformando il vecchio Parti de Gauche in una forza moderna, in grado di parlare al popolo francese. Insegnamento: chi pensa di aprire e chiudere la partita nel giro di qualche anno, sbaglia.
Radicalità. Mélenchon e la France Insoumise sono riusciti a costruire e rendere popolare un programma radicalmente antiliberista, fondato sulla pianificazione ecologica. Anche in occasione di queste legislative non hanno annacquato i loro contenuti, come troppe volte è accaduto da noi, hanno tenuto la barra diritta sull’interesse del popolo. Insegnamento: chi pensa di raccattare qualche voto “ammorbidendosi”, perde.
Organizzazione. Intorno a Mélenchon e a La France Insoumise si sono negli anni attivati centinaia di migliaia di militanti, tutte e tutti aggregati non partendo dalla condivisione dei massimi sistemi, ma con una battaglia: il recupero di un edificio scolastico in un quartiere periferico, gli ambulatori itineranti per gli esclusi dal sistema sanitario, le battaglie per la difesa dell’acqua pubblica, contro l’aumento del prezzo dei carburanti e contro le grandi opere inutili. In poche parole, hanno unito l’attività mutualistica alla rappresentazione politica, facendo sentire tutte e tutti utili e mostrando che bisogni distanti e separati sono in realtà uniti perché condividono l’avversario, cioè gli interessi dei ricchi. Insegnamento: ogni passo avanti concreto è più importante di una dozzina di programmi politici.
Comunicazione. La France Insoumise adotta uno stile comunicativo chiaro, rivolto al futuro, capace di parlare con la lingua della gente comune. Insegnamento: le parole più efficaci, e non le più ortodosse, sono le più giuste.
Sintetizzando: coerenza e radicalità del programma, capacità di rinnovare forme organizzative e comunicazione hanno permesso a La France Insoumise di sostenere tutte le mobilitazioni popolari che dal 2016 in avanti hanno scosso la Francia contro Macron, e unirle in un grande progetto politico. La coalizione di Mélenchon ha avuto successo in particolare tra i/le giovani, nelle periferie delle grandi metropoli ma anche, sebbene a macchia di leopardo, nella grande provincia francese impoverita dalle politiche del Governo.
La sconfitta di Macron
Il dato macroscopico è questo: per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica Francese, un presidente neoeletto non è riuscito ad ottenere una maggioranza in Parlamento, nonostante il sistema elettorale maggioritario puro francese sia pensato prima di tutto per fornire una maggioranza parlamentare al presidente entrante.
Che cosa ha portato all’isolamento di Macron dal popolo francese?
Le politiche di smantellamento dei diritti dei lavoratori (che in Italia si portano avanti ininterrottamente da oltre vent’anni); l’attacco ai sussidi sociali e alle pensioni; i tagli alla sanità; la forte selezione nel sistema dell’istruzione, il razzismo istituzionale nei confronti delle minoranze etniche e religiose e, per finire, lo stile autoritario del governo.
I/le francesi non si sono limitati ad esprimersi schiumando rabbia sui social, ma negli ultimi 6 anni hanno saputo reagire più volte, scendendo in piazza e bloccando il paese con imponenti scioperi. Morale della favola: chi non lotta ha già perso.
V comme victoire
Il successo della Nupes, benché non definitivo, deve essere un insegnamento per i popoli del continente e per tutte le organizzazioni politiche che ambiscono a rappresentarli: la mobilitazione sociale, una proposta chiara e radicale, modelli organizzativi e comunicativi nuovi ed efficienti portano alla vittoria! Ci complimentiamo con Jean Luc Mélenchon e ci auguriamo il massimo del risultato al secondo turno per La France Insoumise, cuore pulsante della Nuova Unione Popolare, perché la loro vittoria ci rafforza!
Per questo invitiamo tutte e tutti coloro che in questo momento si trovano in Francia a contribuire attivamente alla campagna per il secondo turno delle legislative che si terrà il 19 giugno.
Fermare il liberismo, in Francia come in Italia è possibile, urgente e necessario!