Ieri a Roma è stato un giorno importantissimo per la scuola e, in generale, per i percorsi che vogliono invertire la tendenza della privatizzazione nei servizi sociali essenziali. Il Consiglio comunale era chiamato a votare sulla delibera di iniziativa popolare (sottoscritta da 12mila persone) che chiedeva l’internalizzazione degli Assistenti Educativi Culturali (AEC).
Tuttavia, la delibera per far tornare l’inclusione scolastica dei bambini disabili un servizio pubblico non è stata approvata.
È il primo risultato della scellerata “alleanza progressista” tra Movimento 5 stelle e Partito Democratico, che si sono astenuti dal voto, impedendo di fatto l’approvazione di una delibera che avrebbe avuto un significato politico importantissimo. Infatti, lo scontro politico dei prossimi anni si giocherà proprio nella contrapposizione tra ROMA CITTA’ PUBBLICA e Roma come metropoli ostaggio degli interessi di multinazionali, palazzinari e privati.
In questo senso, la giornata di ieri rappresenta comunque un grande passo in avanti per i diritti di chi lavora in questa città. Il Comitato Romano AEC ha infatti il grande merito di aver dettato l’agenda a una politica sempre più lontana dalle istanze popolari e dalla realtà delle persone. Con il voto di ieri, inoltre, si chiarisce come l’alleanza tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle non può portare nulla di concreto e reale a chi lavora per un riscatto popolare di Roma. Dietro alla chiamata alle armi per fermare il centrodestra, si nascondono infatti le stesse logiche di asservimento ai “poteri forti” che determinano da decenni le politiche in questa città. Ieri è toccato fare un favore alle grandi cooperative che hanno messo le mani sulla privatizzazione del sociale, domani magari toccherà a qualche palazzinaro o fondo di investimento estero.
Per queste e altre ragioni, noi abbiamo deciso di intraprendere un altro cammino. Voi da che parte state?