“Andrà tutto bene se difendiamo i lavoratori. Reddito di emergenza e fermiamo Confindustria!”
Recita così lo striscione che noi attiviste e attivisti di Potere al Popolo e dell’Unione Sindacale di Base abbiamo esposto davanti alla storica sede dell’Unione degli Industriali a piazza dei Martiri.
Abbiamo scelto la giornata del 1 maggio non solo per commemorare le centinaia di vittime sul lavoro, a partire dai 195 tra medici e operatori sanitari, ma anche per indicare chiaramente le responsabilità economiche e politiche della crisi che viviamo.
Ecco perché Confindustria, che più di chiunque ha spinto (e ottenuto) dal Governo che non si dichiarassero zone rosse a fronte di picchi nei contagi nella bergamasca, che ha fatto pressione perchè il lockdown nelle zone più produttive del paese fosse solo evocato. E ancora oggi ne paghiamo le conseguenze.
La fase 2 sarà possibile solo se mettiamo al centro la sicurezza e la tutela di chi lavora. DPI, ma anche controlli stringenti su aziende e datori di lavoro. La nostra proposta è di creare COMITATI OPERAI DI CONTROLLO, che facciano pressione sulle istituzioni per questo.
Chiediamo inoltre che il Governo eroghi immediatamente un REDDITO DI EMERGENZA, per tutte e tutti quelli che sono rimasti senza lavoro e senza tutele, a partire dai lavoratori a nero.
Al Sud Italia il Coronavirus ha avuto un impatto economico fortissimo, lasciando migliaia di famiglie alla fame, sostenute solo dai pacchi alimentari delle reti solidali dal basso, di cui anche noi abbiamo fatto parte per rispondere immediatamente all’emergenza.
NON C’E’ PIU’ TEMPO DA PERDERE!