Questa mattina cento rider di Torino hanno inviato una lettera al Presidente del consiglio Giuseppe Conte e alla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Nella lettera, che abbiamo firmato anche noi come Potere al Popolo, chiedono di sospendere il servizio di consegna a domicilio, non certo un’attività essenziale, e di essere inclusi nelle misure di sostegno al reddito previste per i lavoratori autonomi.
Le promesse mai mantenute di Di Maio e il mancato riconoscimento dello status di lavoratori dipendenti, li espone oggi al ricatto estremo della precarietà: non possono rifiutarsi di fare le consegne, perché così crollerebbe il loro ranking e non tornerebbero più a lavorare, nemmeno quando fosse passata l’emergenza Coronavirus; ma d’altro canto non possono lavorare in sicurezza perché le loro multinazionali non gli hanno fornito i DPI necessari e le modalità di lavoro (le code fuori dai locali e le corse per la città) mal si conciliano con le misure di “distanziamento sociale”.
Occorre spezzare il ricatto della precarietà, sospendendo l’attività di consegna a domicilio, e garantire a tutti e tutte un reddito d’emergenza!
Di seguito la lettera inviata oggi dai cento rider di Torino che anche Potere al Popolo ha sottoscritto.
Potete scaricare la lettera qui
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APPELLO PER LA TUTELA DELLA SALUTE E IL SOSTEGNO AL LAVORO E AL REDDITO DEI “RIDER”
Al Presidente del Consiglio dei Ministri, signor Giuseppe Conte,
e p.c. alla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, signora Nunzia Catalfo
Le misure straordinarie prese dal Consiglio dei Ministri della Repubblica indirizzate al contenimento della diffusione del COVID-19 su tutto il territorio italiano includono la chiusura delle attività non essenziali. Nonostante ciò, a quanto pare non si è ritenuto opportuno fermare l’attività dei fattorini di pasti a domicilio, i così detti “rider”.
Questi lavoratori sono particolarmente esposti al contagio e possono diventare vettori nella diffusione del virus, dato che ogni giorno passano da tanti negozi e dalle case di tanti consumatori senza che ci sia alcun controllo che garantisca le misure minime di sicurezza, e sono costretti a farlo senza i DPI per l’emergenza, perché le aziende per cui lavorano non li forniscono.
Oltretutto i rider sono privati anche di tutele reddituali: scontano la paradossale situazione di non avere accesso né alle tutele che spettano i lavoratori subordinati (anche se di fatto lo sono), né alle misure di sostegno recentemente approvate per gli autonomi.
Questo perchè i rider sono impiegati con contratti di prestazione occasionale e partite IVA fasulli, anche se la maggior parte di loro lavora di forma continuativa per un solo committente e questa attività costituisce la loro principale fonte di reddito: tanti lavorano più di 50 ore settimanali senza nemmeno un giorno di riposo costretti dalle loro paghe da miseria.
Nel decreto approvato dal governo che sospende le attività non essenziali c’è scritto che “è sempre consentita l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna di farmaci, tecnologia sanitaria e dispositivi medico-chirurgici nonché di prodotti agricoli e alimentari” (lettera F del DPCM 194). Sotto questo ombrello vengono assimilate in quanto essenziali l’attività di rifornimento all’ingrosso dei prodotti alimentari e quella di consegna di pizze, hamburger, sushi e gelati a domicilio. Questa cinica scelta implica disinteressarsi ancora una volta della salute di questi lavoratori, considerati in realtà sacrificabili. Ma non solo: così viene trascurata anche la salute delle loro famiglie e coabitanti, dei clienti ai quali portano i pasti e infine della società nel suo insieme.
Quanti lavoratori –e non solo– è disposto a sacrificare questo governo per garantire una pizza a settimana a chi ancora se la può permettere, ma soprattutto per assicurare guadagni a quattro multinazionali? Verrà data priorità ai profitti di queste aziende, o invece si preferirà tutelare la vita delle persone?
Per le ragioni sopra elencate facciamo un appello affinché:
- si fermi nel minor tempo possibile con un decreto legislativo tutte le attività di consegna di pasti pronti a domicilio;
- i rider vengano inclusi nelle misure di supporto al reddito già previste per la maggior parte dei lavoratori autonomi.
FIRMANO:
RIDER DI TORINO:
- Álava Gavidia, Carlos José
- Dodien, Kin Se
- Palari, Imtiaz Ahmed
- Croce, Federico
- Mohammed, Assalik
- Mezzanotte, Luna
- Barberis, Elio
- De Meo, Tiziano
- Bourbouh, Omar
- Bucci, Andrea
- Carmine, Giampaolo
- Galati, Daniele
- Valido, Elena
- Shermatov, Khojiakbar
- Shermukhammedov, Saidakbar
- Soh, Raoul
- Chaudhry, Muhammad Imran Bashir
- De Mauro, Carlo
- Muhammad, Fayyaz
- Pontes da Silva, Hugo Vinícius
- Angeli, Ramiro
- Catalano, Francesco
- Babayemi, Rex
- Pilon, Nicolò
- Hussain, Sayed Bahar
- Shah, Tahir Junaid
- Álvarez Pintado, Nilton
- Zain Ul Abidin, Zain Ul Abidin
- Sforza, Francesco
- Touqeer, Qamar
- Chaabi, Abdelaziz
- Bakhodirov, Nuriddin
- Airaf, Ahmed
- Lo Faso, Giorgia
- Kongari, Kirankumar
- Talamoni, Alberto
- Mbaye, Alle
- Mohamed Burale, Mohamud
- Pina Payamps, Elvis Orlon Vicente
- Abudu, Peter
- Ramli, Amin
- Ikhlaq, Haroon
- Sidankar, Waqas
- Sahnoune, Younes
- Ramli, Ayoub
- Gaye, Saer
- Zakizadeh, Saeid
- Williams, Kelvin
- Rodrigue, Takumbo Takam
- Kapinova, Orges
- Saidi, Mohamed
- Abubakar, Adamu
- Qureshi, Muhammad Aoun Ejaz
- Al Younes, Rabie
- Meneghini, Michele
- Amine, Mohamed
- Venturino, Francesco
- Novoloaca, Gheorghe
- Subedi, Sushil
- Musurmonov, Madumar
- Khudoyberdiev, Alokhon
- Mohammed, Naji
- Toqeer, Mubshar
- Ishan, Ahmad
- Piasco, Federico
- Tuccio, Marco
- Wahab, Abdul
- Khan, Irfanullah
- Kamara, Mulku Sulaiman
- Juraev, Siyavush
- Assoua Romeo Narcisse
- Saref, Roman
- Binzari, Ion
- Satib, Amin
- Bressani, Angelica
- Ishaq, Muhammad
- Shaban, Noureddine
- Talla, Cheikh Khady
- Basit, Abdullah
- Kakumanu, Lakshmi Venkata Sitaramanjaneyulu
- Umar, Vipan
- Akram, Aman
- Lentino, Miguel
- Ali, Faisal
- Alrubaye, Ridha
- Lentino, Ricardo
- Onoghemhenosen, Joshua
- Khan, Awais Ahmad
- Abbas, Ali
- Shah, Syed Zaigham Abbas
- Khan, Awias Ahmad
- Chekkoufi, Yassine
- Osas, Festus
- Khan, Adnan
- Pamini, Marco
- Youatchui Tchagam, Emma Wilfried
- Khamwaev, Jakhongir
- Dall’Aglio, Giulio
- Etezadifar, Seyedsina
- Iparraguirre Mendoza, Joseph Giovanni