Il PTB in questa fase si trova sotto un fuoco incrociato. Recentemente una trasmissione molto seguita del canale RTL, ha dipinto il PTB come una cosca mafiosa che minaccia fisicamente i propri militanti se “parlano” o se non pagano… I partiti tradizionali utilizzano la strategia degli opposti estremismi, paragonando il PTB ai fascisti del Vlaams belang. L’attacco ora si fa più sottile, sostenendo che il PTB è un partito che va avanti solo per slogan e che non è in grado “prendersi le sue responsabilità”.
In queste ore, infatti, in Vallonia si stanno tenendo le consultazioni per formare il Governo regionale. Prima di formare il governo federale, si devono formare i governi regionali: insomma, non siamo davanti a passaggi secondari della politica belga. Al PTB in Vallonia sarebbero stati proposti due scenari da parte del Partito socialista di Elio Di Rupo e Paul Magnette: il primo di far parte di un governo composto dal Partito socialista e dal partito Ecolo; il secondo, di fare appoggio esterno al governo PS-Ecolo.
Dopo le negoziazioni di martedì 11 giugno, durate un’ora a Namur (sede del governo e del parlamento Vallone), il giornale L’écho, l’equivalente del nostro Sole 24 ore, apre oggi con titoli roboanti: “Il partito socialista davanti a un muro comunista in Vallonia”. A parte l’associazione “muro” e “comunista” che di certo non vuole suscitare la simpatia del lettore nei confronti del PTB, l’articolo dipinge il partito comunista come naturalmente ostile a qualsiasi proposta di formare un governo insieme al PS, il tutto pur di non prendersi le proprie responsabilità. Molti commentatori “progressisti” si dicono dispiaciuti per l’occasione mancata – a causa del PTB – di avere almeno in Vallonia un governo di centrosinistra; addirittura alcuni dirigenti sindacali si lanciano in paragoni audaci con il Portogallo, affermando che il PTB avrebbe dovuto fare quello che hanno fatto i comunisti portoghesi: ancora il mantra di “prendersi le proprie responsabilità, altrimenti a che cosa servono?”.
Al momento, pare proprio che non ci siano le condizioni per formare un governo insieme a questi partiti. Una premessa: le porte sono state aperte al PTB dal momento in cui il vecchio alleato di governo di centrodestra, il CDH, si è ritirato dal tavolo delle negoziazioni.
Per Raul Hedebouw, portavoce del PTB, le ragioni dell’indisponibilità del suo partito di formare un governo non sarebbero legate ad un’incapacità naturale a prendersi le responsabilità. Per il leader comunista, queste negoziazioni sarebbero state una farsa (du mauvais théâtre): il PS non ha mai pensato neanche lontanamente di rimettere in discussione le politiche attuate in passato, né di aprire ai punti proposti dal PTB.
Ad esempio, sulle restrizioni della erogabilità delle prestazioni di disoccupazione (la chasse aux chomeurs, ovvero la caccia ai disoccupati) operate da parte del governo regionale passato PS-CDH, i dirigenti PS hanno risposto di non saperne nulla… Poi il PTB ha sottolineato l’importanza di creare nuove case popolari, ma Magnette ha risposto che non ci sarebbero i tempi tecnici per farlo. Sempre secondo Raoul Hedebouw, Di Rupo avrebbe detto di essere d’accordo con tutti i punti del PTB, ma che in questa fase è necessario essere realisti perché non si può andare contro i trattati dell’Unione europea.
Invece è proprio là il nodo da sciogliere per il PTB: se si vogliono i trasporti pubblici gratuiti, se si vuole investire denaro pubblico nella costruzione di nuove case popolari, allora è obbligatorio rompere con i trattati dell’austerità dall’Unione europea!
La versione, e la visione, del PTB al momento ci pare la più coerente: i dirigenti del PTB hanno detto in più occasioni che non vogliono essere ricordati come una Syriza-sur-Sambre (il fiume che passa per Charleroi). Gli elettori e le elettrici non hanno dato la fiducia al PTB per andare al governo a tutti i costi, ma per rompere con le politiche di austerità che i partiti, come il PS, stanno applicando da più di 25 anni. Il Partito socialista belga, come anche gli altri partiti socialisti europei, non guarda a sinistra né ai bisogni delle classi popolari. Non potrebbe, perché dovrebbe mettere in discussione tutto il proprio capitale politico che si è costruito negli ultimi 30 anni.
Non sappiamo come andrà a finire, e la politica riserva sempre delle sorprese, ma è molto probabile che in Vallonia lo schema che si riproporrà sarà quello di amministrare l’esistente con un governo composto dal Partito socialista, il MR (partito di destra che ha governato al federale fino a un anno fa con l’estrema destra fiamminga dell’l’N-VA) e il partito Ecolo che in diversi municipi già governa con il MR e i PS.
Nel nostro piccolo, esprimiamo la massima solidarietà al PTB, ai suoi membri e elettori e diciamo lai compagni e alle compagne di “tenir bon”!
ps: nella foto, la relazione del PS con l’MR negli ultimi anni 20 anni (credits Dirk De Block)
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