In tutta Europa la mobilitazione contro il cambiamento climatico ha lanciato un segnale che non possiamo ignorare. Centinaia di migliaia di persone, ogni venerdì, stanno affollando le piazze nel cuore del vecchio continente seguendo l’esempio della quindicenne Greta Thunberg, affetta dalla sindrome di Asperger, che dallo scorso agosto sta portando avanti una battaglia sacrosanta, quella per un futuro dignitoso!
Anche in Italia qualcosa finalmente si sta muovendo, l’appuntamento internazionale del 15 Marzo conta qui da noi già decine di città pronte a mobilitarsi!
Questi appuntamenti crediamo vadano a rafforzare anche quella che sarà la data di mobilitazione nazionale a Roma il 23 Marzo: Marcia per il Clima e contro le grandi opere inutili!
La data del 23 Marzo, che nasce grazie alla forte spinta del movimento No Tav, non solo si è allargata a tutti i comitati e le realtà che lottano contro le grandi opere inutili e contro la devastazione ambientale, ma è anche sintomo di una specificità tutta italiana che su questo tema vive contraddizioni profonde.
Il nostro paese soffre da sempre la mancanza di una prospettiva reale per la messa in sicurezza dei territori, ogni qualvolta le calamità naturali ci hanno posti innanzi a questa emergenza i vari governi hanno sempre glissato, salvo poi strumentalizzare il tutto in chiave elettorale.
Quasi per contrappasso, alla mancanza totale di questa che per noi è la vera sicurezza, continua la costruzione delle grandi opere inutili come la Tap, lo Snam, il Muos ecc; anche sulla Tav il governo sembra essere più ambiguo che mai.
Come se non bastasse altro fronte “rovente” è poi quello relativo allo smaltimento ed al trattamento dei rifiuti, inceneritori, discariche, impianti di ogni genere continuano a sorgere e ad “ammalare” persone e territori già martoriati dalla fortissima crisi sociale.
A tenere uniti tutti questi piani è però il vero artefice di tutto ciò, per cui le grandi opere e l’inquinamento diventano utili: il profitto.
Appalti truccati, infiltrazioni criminali, pessima gestione delle amministrazioni, questa è la realtà sommersa – ma mica tanto – che beneficia per milioni e miliardi di euro dalla devastazione ambientale a scapito della nostra salute e del nostro futuro.
E’ per questo motivo che come potere al popolo sentiamo l’esigenza e la necessità di partecipare e farci promotori delle mobilitazioni in corso, sperando e lavorando afficnhè queste non si esauriscano nei momenti di piazza del 15 e del 23, ma riescano a crescere sempre di più, arrivando ad imporre l’urgenza di azioni concrete.
E’ necessario che ogni grande opera inutile venga bloccata, come è necessario ripensare fortemente alla modalità di smaltimento e trattamento dei rifiuti su tutto il piano nazionale, chiediamo inoltre anche la messa in sicurezza dei territori a rischio sismico ed idrogeologico!
Necessario poi è anche un ripensamento delle realtà industriali a forte impatto inquinante, l’Ilva di Taranto è solo uno degli esempi – ed anche qui questo governo ha fallito – ma purtroppo casi del genere, in scala forse solo minimamente più ridotta, sono presenti in ogni regione d’Italia.
La riconversione ecologica dell’industria è un tema che va affrontato seriamente e va fatto salvaguardando e riconvertendo anche il lavoro e l’occupazione.
Per anni ci hanno fatto credere che lavoro e ambiente fossero in contraddizione, quasi dovessimo scegliere tra l’una e l’altra di cosa morire, nulla di più falso!
Ad essere realmente in contraddizione è la coesistenza di politiche ecologiche volte alla salvaguardia del lavoro e dei territori ed il profitto privato!
Organizziamoci tutti sui nostri territori verso il 15 Marzo e poi a Roma il 23 marzo per una enorme mobilitazione nazionale !
Di seguito i prossimi appuntamenti:
-13/03 Tavolo Ambiente di Potere al Popolo Campania: Organizziamoci !
Napoli – Ex Opg Je So Pazzo ore 17:30
-17/03 Assemblea Pubblica: “No Impianti e Grandi Opere” – Casa del Popolo Spartaco – Santamaria Capua Vetere ore 17:00
-20/03 Assemblea pubblica all’Università: “Clima ambiente e territorio: Chi inquina e chi paga?” organizzata dal Collettivo Autorganizzato Universitario – Università Orientale, Palazzo Giusso ore 16:30
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