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Mattarella non parla in nostro nome. No al golpe in Venezuela!

L’Italia è per ora l’unico paese dell’Unione Europea a non aver riconosciuto il golpista scelto dagli Usa, Juan Guaidò, come presidente autonominato del Venezuela. Su quest’unico punto, almeno, i Cinque Stelle, sembrano aver svolto una qualche funzione “positiva”.

Ma oggi ha provveduto Sergio Mattarella a mettere in moto un pronunciamento parlamentare – che sembra annunciare una nuova maggioranza anche di governo, con i renziani al posto dei grillini – per allineare anche il nostro paese sulla linea golpista della Ue, chiedendo esplicitamente “chiarezza su una linea condivisa con tutti i nostri alleati e i nostri partner: l’Ue”.

La motivazione è pura ipocrisia: “non ci può essere incertezza né esitazione” perchè la scelta sarebbe tra “la volontà popolare e la richiesta di autentica democrazia da un lato e dall’altro la violenza della forza”. Ignorando le oltre venti elezioni in quasi venti anni di Rivoluzione Bolivariana e uso autodeterminato delle ricchezze petrolifere del paese.

Ricordiamo che promotore della “posizione europea” è quell’Emmanuel Macron di cui la Francia intera, da quasi tre mesi, chiede le dimissioni e che stamattina ha inviato la polizia a perquisire il giornale Mediapart, “reo” di aver svelato molti dettagli dell’”Affaire Benalla”, il suo bodyguard che si divideva tra incarichi diplomatici, “sicurezza del presidente” e pestaggio di pacifici manifestanti il 1 maggio.

Come scrive Jean-Luc Mélénchon, leader de La France Insoumise, principale formazione dell’attuale sinistra francese, “non è la Francia che sostiene i golpisti in Venezuela. E’ soltanto Macron! Resistete! Insieme all’Onu noi diciamo Nicolas Maduro è il presidente del Venezuela. Pace e libertà per il Venezuela!”.

Il diritto all’autodeterminazione di tutti i popoli è il primo dei valori da rispettare nelle relazioni internazionali. Mentre è risaputo, ormai, che la cosiddetta “ingerenza umanitaria” è tanto più decisa quanto maggiori sono le risorse petrolifere sotto terra.

E dunque anche noi gridiamo forte che le parole di Mattarella vengono dette non in nostro nome!

Giù le mani dalla Repubblica Bolivariana del Venezuela!

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