L’ultimo bruttissimo episodio di forti pressioni e neanche tanto velate minacce alla nostra collega affinché facesse partire un treno appena uscito dall’IMC di Roma in condizioni assolutamente non ammesse dalla DEIF 4.9 (sei porte guaste compresa una vettura
fuori servizio) è, oltre che da condannare e denunciare, la cartina di tornasole di una situazione che rischia di degenerare. E’ altrettanto grave che altri operatori (Sala Operativa nel caso) che devono rispettare le stesse norme di sicurezza, si prestino a fare a portavoce al capo di turno praticando vera e propria violenza psicologica sul Capotreno.
Quando si cerca di usare l’autorità, senza riuscirci in questo caso, per sorvolare su ogni normativa di sicurezza e coprire le annose deficienze organizzative vuol dire che si tocca il fondo.
Un sistema che si alimenta di continue forzature operate sulle norme di sicurezza, sull’orario di lavoro e sulla disciplinare e che prevede che il lavoratore obbedisca per poi pagarne le conseguenze se qualcosa va storto perchè, è bene ricordarlo sempre, le responsabilità rimangono a noi.
Poi, davanti al lavoratore che rispetta le regole ed i suoi compiti come nel caso della nostra collega, si procede con la forza e se non ci si riesce allora inizia la controinformazione che cerca di raccontare ai lavoratori una versione falsa dei fatti, a palese dimostrazione che le tante belle parole sugli infortuni, la sicurezza, la qualità del servizio ed il rispetto delle norme durano fino a quando non si scontrano con l’interesse dei vari capi.
E’ un sistema autoritario e pericoloso nel quale i lavoratori e gli utenti hanno solo da perderci e l’unico sistema per non diventare delle pedine è rispettare le norme di sicurezza e l’orario di lavoro altrimenti la nostra condizione non potrà che peggiorare, e già non è delle migliori.
CUB TRASPORTI TOSCANA