Una sentenza del Consiglio di Stato dello scorso dicembre ha stabilito che le maestre e i maestri con diploma magistrale conseguito entro il 2002 non potranno entrare nelle graduatorie.
Questo significa il concreto rischio di perdere il posto di lavoro per migliaia di docenti, anche con tanti anni di insegnamento alle spalle, e che lo stesso sistema scolastico considerava idonei fino a poche settimane fa. Rientrano nella categoria insegnanti sia precari, sia assunti a tempo indeterminato, con l’ulteriore beffa per questi ultimi di avere svolto un anno di prova, con tesina finale, per l’abilitazione.
Le ricadute sarebbero pesanti oltre che per gli insegnanti anche per gli alunni, che perderebbero le loro figure di riferimento, in barba a un principio molto importante per l’apprendimento come quello della continuità scolastica.
Abbiamo sostenuto fin dall’inizio questa vertenza decidendo anche di intervistare Tiziana e Maria, due maestre con un diverso percorso lavorativo alle spalle. Entrambe hanno aderito a tutte le iniziative di protesta contro una sentenza così ingiusta e lesiva dei loro diritti, e parteciperanno anche, indipendentemente dalle loro sigle sindacali di appartenenza, allo sciopero della Scuola indetto dal sindacalismo di base per il prossimo 23 febbraio. Noi stiamo con le maestre!