Mentre la riforma repressiva di Valditara, che introduce la bocciatura per il 5 in condotta, la non ammissione con esame di riparazione con il 6 in condotta e l’impossibilità di prendere il massimo con un 8 in condotta e sulla quale torneremo, viene approvata in via definitiva, le scuole crollano.
Secondo il XXIII rapporto sulla Sicurezza nelle scuole di Cittadinanza Attiva le scuole crollano letteralmente a pezzi.
Da settembre 2023 ad oggi ci sono stati 69 crolli, un numero mai registrato negli ultimi 7 anni.
Il motivo è semplice.
Il 59% dei circa 40mila edifici scolastici è provo di certificato di agibilità. Il 64% riscontra problemi legati a scarsa manutenzione (infiltrazioni, umidità, macchie di intonaco).
Soltanto l’11% degli edifici è costruito secondo normative antisismiche, appena il 40% possiede è accessibile agli alunni con disabilità motoria e il 17% a quelli con disabilità sensoriale.
Della ventilazione meccanica per il ricambio dell’aria e del condizionamento, nonostante la pandemia, non c’è traccia se non nel 6% delle scuole. L’accumulo di anidride carbonica in alcune classi rende impossibile per gli alunni mantenere adeguate soglie di attenzione.
Per non parlare della introduzione di un numero massimo di alunni per classe e di parametri per affrontare un eventuale distanziamento, di cui non c’è nemmeno traccia, che significherebbe aumentare il numero di classi.
Ecco la ricetta di Valditara e dell’ultradestra sulla scuola: interventi propagandistici e repressivi a costo zero volti a un ulteriore disciplinamento degli alunni, ma nemmeno un euro per i problemi reali della scuola.
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