Come tante e tanti abbiamo letto la lettera aperta di Udap e Gpi alle realtà palestinesi dal titolo “è utile alla Palestina che il 30 novembre ci saranno due manifestazioni nazionali per la Palestina a Roma?”.
Quella posta è ovviamente una domanda retorica a cui non ci può essere altra risposta che No.
Come Potere al Popolo riteniamo infatti fondamentale mantenere il carattere unitario delle mobilitazioni in sostegno alla Palestina e alla sua Resistenza, tanto più in un momento come questo in cui l’aggressione sionista si estende al resto della regione portandoci verso un possibile scontro bellico internazionale.
Di fronte a un genocidio l’unità è un dovere politico, etico e morale, e nell’ultimo anno non ci siamo limitati ad enunciarla ma l’abbiamo praticata. Per questo motivo siamo state tra le poche realtà a partecipare sia alla piazza del 5 ottobre che a quella del 12 ottobre nonostante ciò comportasse uno sforzo organizzativo non indifferente.
L’abbiamo fatto proprio per dare forza ad entrambe le date a prescindere da chi le avesse convocate, per saldare simbolicamente le due manifestazioni e sottolineare l’esigenza di un fronte unico capace di avere un carattere potenzialmente di massa e quindi di incidere.
Sappiamo tutte e tutti che se Israele può continuare a massacrare a Gaza, in Cisgiordania e in Libano, se può minacciare l’intero Medio Oriente, è perché ha solidi alleati internazionali, tra questi il nostro paese. Essendo noi in Italia è nostro dovere rendere quanto più efficace possibile l’opposizione al Governo nella sua complicità con il genocidio, mettendo in discussione in primo luogo la sua copertura politica e diplomatica e la sua collaborazione economica e militare con Israele.
Per questo, con lo stesso spirito unitario, abbiamo partecipato all’assemblea nazionale del 9 novembre al cinema Aquila a cui hanno aderito diverse realtà palestinesi e libanesi e più di 250 organizzazioni e associazioni italiane.
Un’iniziativa che a più di un anno di distanza dal 7 ottobre si proponeva di far fare un passo in avanti al Movimento in sostegno alla Palestina.
Crediamo, infatti, sia necessario, per allargare le mobilitazioni, strutturare un luogo a livello nazionale dove palestinesi e solidali italiani possano confrontarsi al fine di ottimizzare il proprio intervento e risultare più efficaci. A nostro avviso è necessario andare oltre la giusta e sacrosanta reazione spontanea alla barbarie sionista che ha caratterizzato quest’ anno, oltre la dinamica della chiamata social alla mobilitazione ma incardinarci in un percorso condiviso, l’unico in grado di rilanciare la lotta per la liberazione della Palestina e valorizzare quanto di buono è stato fatto fino ad ora.
L’assemblea del 9 ha prodotto una Piattaforma di chiamata per la manifestazione del 30 novembre che, a nostro avviso, è assolutamemte radicale nei contenuti, ma allo stesso tempo inclusiva e capace di allargare il fronte.
Registriamo purtroppo che Udap e Gpi sono legittimamente di altro avviso, però pensiamo che a questo punto sia utile, al fine di trovare una possibile sintesi e scongiurare le due piazze, esplicitare in modo franco quali sono nel dettaglio i punti critici della piattaforma prodotta dall’assemblea del 9 novembre, sottoscritta da diverse realtà palestinesi e libanesi e da numerose realtà italiane.
Forse pecchiamo di ottimismo, ma siamo assolutamente convinti che sia ancora possibile trovare una convergenza. Per quel che possiamo, nelle prossime settimane, lavoreremo con questo obiettivo.