Puntuale come le piogge autunnali (anzi ormai più di quelle), arriva l’editoriale sulla scuola di Ernesto Galli Della Loggia (d’ora in poi abbreviato in EGDL, come una patente informatica scritta male). Il nostro 82enne stamattina ha deciso che il male della scuola sono i sindacati. Perché? Perché osano chiedere (piuttosto timidamente, a nostro parere) più assunzioni e stipendi più alti. Ma non è a questo che servono i sindacati? Forse qualcuno se lo chiederà. Non per EGDL: per il nostro, infatti, chi vuole del bene alla scuola dovrebbe pretendere stipendi basati sul merito (a giudicare le/gli insegnanti più preparati forse ci sarà lui) e meno personale. Avete letto bene: meno. Per EGDL gli insegnanti sono troppi, e la colpa principale è l’esistenza degli insegnanti di sostegno, “nuovi” a suo dire (esistono da una quarantina d’anni, ma non pretenderete che si informi prima di scrivere).
La polemica con gli insegnanti di sostegno non è nuova: solamente a gennaio di quest’anno aveva individuato un altro male della scuola italiana: i disabili nelle classi, e i loro insegnanti scarsamente preparati. Peccato che per mettere una toppa alla sciocchezza scritta abbia, successivamente, parlato di “disabilità BES”, rivelando ad un tempo di non capirne nulla e di sentirsi contemporaneamente in grado di aggiornare i manuali medici.
Nel 2018, invece, ce l’aveva con i mobilifici, rei di fornire alle scuole cattedre non alte abbastanza da incutere il giusto rispetto (e terrore, aggiungiamo, perché no). Una bella predella sotto le cattedre e i problemi della scuola erano risolti: per affermare questa corbelleria – divertente se la dice il nonno brillo al pranzo di Natale, meno se la leggi sulle pagine del Corriere – tirava in ballo nientedimeno che Hannah Arendt.
Potremmo inanellare la serie di fesserie che scrive, ma il tempo che ricaviamo dalle nostre giornate lavorative (a differenza delle sue) preferiamo dedicarlo a sostenere le ed i docenti precari che hanno manifestato venerdì scorso in varie città d’Italia e che manifesteranno il prossimo 12 Ottobre, oppure a dare solidarietà a Christian Raimo, reo di lesa maestà per un post sui social e a rischio licenziamento. Non risponderemo, quindi, al suo editoriale, ma poniamo delle domande. La prima al direttore del Corriere della Sera: ma non avete nessun altro a cui affidare questi pezzi? Uno anche reazionario, ma preparato (esistono?)? La seconda a tutte e tutti coloro che discettano di scuola perché l’hanno frequentata da studenti, esattamente come gli allenatori da divano di cui è pieno questo paese: ma quando provate nostalgia per la bella scuola di una volta, quella del libro Cuore, vi ricordate davvero com’era? Lo ricordate il libro Cuore?