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Sciopero degli insegnati diplomati: basta precarietà, diritti per tutti!

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Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che nega il diritto di tante lavoratrici e di tanti lavoratori, con diploma magistrale abilitante, ad essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento (Gae) della primaria e dell’infanzia, e quindi ad essere assunti a tempo indeterminato.

Ancora una volta si rafforza il sistema di sfruttamento degli insegnanti, visto che la maggioranza di loro da anni contribuisce, con il proprio lavoro, al buon funzionamento della scuola pubblica; si compie, inoltre, un atto illegittimo di annullamento dei diritti acquisiti e riconosciuti, e si allarga quello stesso precariato che i governi Pd hanno voluto far credere di eliminare con la pessima “Buona Scuola”.

La mancata stabilizzazione non garantisce inoltre la continuità didattica, elemento fondamentale per il percorso scolastico dei bambini (e anche per le loro famiglie) che ogni anno invece dovranno cambiare insegnanti e riadattarsi così ad un nuovo metodo didattico. Difronte a questa ingiustizia il Governo non può girarsi dall’altra parte e deve intervenire per sanare la situazione e restituire diritti e dignità a queste lavoratrici e lavoratori.

In questi ultimi anni sono tanti gli avvocati, le associazioni o i sindacati che hanno spinto i precari della scuola a presentare ricorsi su ricorsi per risolvere situazioni personali, riportando a mera questione individuale e giuridica ciò che dovrebbe essere affrontato e combattuto prevalentemente in forma collettiva, sindacale e politica.

Ciò ha alimentato una “guerra tra generazioni di precari” a colpi di cavilli giuridici e un’attitudine al “mors tua vita mea” tra i lavoratori. Una situazione che ha contribuito ad allontanare ancor più la possibilità di mettere in piedi delle più concrete e lungimiranti lotte organizzate e collettive. 
Ma nessun ricorso da solo potrà avere efficacia se non sarà sostenuto da una larga e decisa mobilitazione.

Pertanto come “Potere al Popolo” appoggiamo la protesta delle maestre e dei maestri in lotta e ci dichiariamo pronti ad incontrarle/i e a sostenerle/i nella loro giusta battaglia per il diritto al lavoro, a partire dalla sciopero di oggi ed alle future mobilitazioni.

Per i diritti delle maestre depennate dalle GAE, per i diritti di tutti i precari, per un contratto collettivo che preveda un salario dignitoso per tutti coloro che ogni giorno contribuiscono a tenere in vita una scuola pubblica da troppo tempo massacrata da centrodestra e centrosinistra.

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