Il piano COLAO è un progetto liberista vecchio di trent’anni, da respingere totalmente.
Soldi alle imprese, deregolazione, condoni a evasori e sfruttatori, flessibilità del lavoro, privatizzazioni e Grandi Opere, poi fuffa e chiacchiere sui drammi sociali, questo è il rapporto degli “esperti” del Governo, che piace a Salvini e Confindustria, a Renzi e a Berlusconi. Intanto in Arcelor e in tante altre aziende i padroni si preparano a licenziare, con tutto il sistema politico servile o complice.
Il Piano Colao è anche un documento di indirizzo sulla base del quale verrà stilato il Recovery Plan che l’Italia dovrà presentare per ottenere i fondi previsti dal Next Generation Ue proposto dalla Commissione Europea.
L’obiettivo comune è quello di salvare il mercato unico europeo e non le cittadine e i cittadini dell’Unione.
Davanti al fallimento del settore privato che ha dimostrato la propria incapacità di far fronte alla Crisi si sarebbe dovuto rispondere rilanciando la centralità del pubblico, in particolare su sanità, scuola, beni comuni, ambiente, riaffermando la democrazia; e invece no.
Nessuna forma di redistribuzione/socializzazione della ricchezza ma la riproposizione ostinata della logica del debito. Debito che fornisce risorse ai ricchi e alle grandi imprese e che poi puntualmente pesa sulle spalle della collettività.
Il fatto che la risposta alla Crisi sia “europea” e non semplicemente nazionale, che si facciano passi in avanti in senso federativo non implica alcun miglioramento per le condizioni di vita e di lavoro delle classi popolari.
La discontinuità tanto esaltata dagli “europeisti” riguarda le forme in cui si riorganizza e si esercita il potere ma non la natura dello stesso.
Si apre una stagione nuova di battaglie, di lotte, di contraddizioni all’interno delle quali fare emergere una prospettiva radicalmente nuova.
Una prospettiva fondata sui reali interessi dei popoli e non dei potenti.
Per questo Potere al Popolo intende mobilitarsi e sostenere ogni mobilitazione contro il Piano Colao e tutto ciò che rappresenta di ingiusto, vecchio e sbagliato.