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PRIMA ASSEMBLEA NAZIONALE SUL LAVORO

Battipaglia (Sa), 24 febbraio – Scuola De Amicis

COMUNICATO STAMPA

La prima assemblea nazionale sul lavoro a Battipaglia, a quasi 50 anni dalla rivolta degli operai
“SUI LAVORATORI PIOVONO PIETRE TUTTI I MINUTI. CI VUOLE IL CORAGGIO DELLA NAZIONALIZZAZIONE”
120 lavoratori di Bekaert, Treofan, Fonderie Pisano, AST, Irisbus, Italgas, La Città, Zara, GKN, Panorama, RFI

A quasi 50 anni dal ricordo dei Moti di Battipaglia che ricorreranno il prossimo 9 Aprile, questa mattina si è tenuta la Prima Assemblea Nazionale sul Lavoro di Potere al Popolo. Una scelta dettata dalle ultime importanti vertenze del territorio che hanno visto protagonisti le lavoratrici e i lavoratori Treofan e i giornalisti del quotidiano La Città di Salerno, che in comune hanno visto la cessione operata dallo stesso ex proprietario Carlo De Benedetti. Con loro delegazioni provenienti da aziende di tutta Italia: circa 120 persone provenienti dalla Lombardia, Toscana, Veneto, Umbria, Lazio, Campania, Calabria a cui si sono aggiunti altrettanti militanti di varie sedi italiane.

“Sui lavoratori piovono pietre tutti i minuti, siamo di fronte alla devastazione industriale che porta alla chiusura di fabbriche – ha dichiarato Giorgio Cremaschi portavoce nazionale di Potere al Popolo – Al dilà delle chiacchiere politiche per questi lavoratori e tanti altri la prospettiva è solo la disoccupazione, questa è la verità. Questo governo ha detto di essere il governo del cambiamento ma non sta cambiando niente rispetto al passato. Cambiare vuol dire solo una cosa impedire la rapina e per farlo c’è una sola strada, la nazionalizzazione cioè l’intervento pubblico che fermi la chiusura delle aziende. In passato si faceva c’erano strumenti, oggi c’è Invitalia che può fare la stessa cosa. Ci vuole il coraggio politico di farlo. Perché se le aziende in crisi vengono lasciate al mercato, vengono lasciate in pasto agli avvoltoi. Basta chiacchiere”.

Solidarietà e unità della lotta questo l’obiettivo che ha unito oggi i lavoratori di Bekaert, Treofan, Fonderie Pisano, AST, Irisbus, Italgas, La Città, Zara, GKN, Panorama, RFI. Quale che sia l’azienda, i partecipanti hanno dovuto scoprire che sulle spalle dei lavoratori c’è chi ha tenta di diventare ogni giorno più ricco, e ci sono governi che restano muti e non sanno che pesci prendere di fronte al disastro produttivo ed occupazionale del nostro Paese.

Rivendichiamo la forza e l’importanza della lotta, senza la quale ci condanniamo a restare soli e disperati.

Richiediamo con forza che l’intervento dello Stato nell’economia sia volto non a garantire le tasche dei padroni, ma i salari, i diritti, la salute, la sicurezza di lavoratrici e lavoratori.

Pensiamo che se le imprese vanno bene e chiudono solo per sporchi giochi finanziari, lo Stato abbia il dovere di prendersele, per mantenere i livelli occupazionali. Le operaie e gli operai, invece, hanno il diritto di impedire con qualunque mezzo che le fabbriche siano smantellate e i posti di lavoro distrutti. Il vero cambiamento consiste nel garantire un lavoro sicuro, stabile e dignitoso a tutte e tutti!

Pensiamo che debbano essere le lavoratrici e i lavoratori a decidere che cosa, come e in che quantità produrre, e che l’automazione e la tecnologia – che finora sono servite per renderci ancora più schiavi – debbano essere rigirate a nostro favore, per ridurre l’orario di lavoro, liberare tempo, guadagnare di più.

Vogliamo unirci, da Nord a Sud, contro i nostri nemici, che non sono i migranti ma i ricchi, con lo stesso volto dappertutto, e per questo rifiutiamo e combattiamo contro il progetto di autonomia differenziata che sancirebbe la fine dello stato sociale nel nostro Paese.

Vogliamo unirci, al di là delle sigle sindacali, per rivendicare aumenti salariali consistenti e consolidati, chiudendo con la stagione dei bonus, della produttività, del secondo livello, del welfare aziendale al posto dell’aumento; reclamiamo democrazia sui posti di lavoro e piena agibilità sindacale per tutte e tutti.

Aderiamo, per questi motivi, allo sciopero generale dell’8 Marzo, a quello del 12 Aprile e alla manifestazione nazionale sull’ambiente del 23 Marzo, perché produrre non deve più significare inquinare.

Partecipiamo alla costruzione dello sciopero generale della Piana del Sele, a sostegno di tutte le lavoratrici e lavoratori in lotta.

Potere al Popolo! nasce per sostenere le lotte, riconquistare spazi, connettere chi è diviso, ricostruire fiducia, vincere!


Qui la traccia di discussione dell’assemblea

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