Stiamo vivendo una situazione drammatica , in cui le emozioni si confondono, sia per le possibili ripercussioni sanitarie che per quelle sociali. È però questo il momento di rimanere lucidi. Ci vengono chiesti dei sacrifici e delle restrizioni che sicuramente osserveremo per contenere il contagio del Corona Virus. I sacrifici li stiamo facendo tutti ma sicuramente la classe lavoratrice sta vivendo un momento con ben poche garanzie.
Fra questi ci sono anche i lavoratori e le lavoratrici della cultura e dello spettacolo che come in altri settori, si sono visti i propri lavori annullati da un giorno all’altro.
Periodo ancora più buio se si pensa che questi lavoratori erano già sfruttati, sottopagati, precari anche prima. Nella platea di persone che operano in questo settore troviamo molti inquadrati come lavoratori autonomi, a progetto, a termine. La perdita del proprio lavoro, attuale e futuro, fa sì che l’ incertezza del momento si espanda a la vita in generale. Il governo, con le misure economiche che attualmente sta mettendo in atto, si è dimenticato di chi sopravvive grazie alla cultura, alla produzione di bello e di svago, all’arte. Dimenticanza che denota quanto la politica abbia mai considerato questo settore e le sue lavoratrici e lavoratori che difficilmente, per la natura del loro lavoro, riusciranno ad accedere alle normali misure di aiuto messe in campo. Serve la creazione di un fondo straordinario che tuteli chi di tutele non ne ha praticamente mai avute, servono azioni mirate e celeri per non lasciare indietro nessuno.
Per questo sosteniamo le Lavoratici e i Lavoratori dello Spettacolo per il sostegno al reddito , gruppo di operatrici ed operatori dello spettacolo che si sono messi insieme, cercando la solidarietà dei loro colleghi, avanzando delle richieste di assistenza al reddito, di maggiori tutele e di ripristino dell’ indennità di disoccupazione. È un coordinamento di tecnici, maestranze ed attori che è nato a Napoli ed ora si sta espandendo in tutto il Paese unendo le precarie ed i precari del settore; un settore già in stato emergenziale con seri strutturali e che ora per la chiusura dei Teatri, dei Cinema dei luoghi di produzione culturale, rischia di collassare facendo molto feriti intorno a sé.
Anche per questo condividiamo le loro richieste che, fra le altre, prevedono l ‘ istituzione di “un Reddito di Quarantena che garantisca una continuità salariale a chi è costretto allo stop della propria attività “, per far sì che quando avremo sconfitto il Corina Virus non ci siano intorno a noi macerie post belliche.
Dopo la salute pubblica vanno salvaguardati i diritti di chi per questa crisi sta perdendo anche quel poco di lavoro rimasto in un comparto lacerato.
Invitiamo tutte le operatrici e gli operatori del settore a far sentire la propria voce, unendosi anche se per il momento solo virtualmente.
Isolarsi fisicamente non vuol dire chiudersi nell’ individualismo. Continuiamo a fare rete e a batterci per i nostri diritti e per le nostre vite.
Potere al Popolo!Cultura e Spettacolo