Già da ieri (21 gennaio) la notizia ha guadagnato le attenzioni di tutti: il nostro comune, insieme a quello di Bacoli, darà vita ad una cabinovia che collegherebbe i due territori!
I 107 milioni necessari arriveranno direttamente dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Sebbene nei giorni precedenti era trapelata qualche informazione in merito a questo progetto la percezione era che fossero solo “voci” o “suggestioni”, ieri invece, a sorpresa, la giunta ha reso pubblica la decisione.
Noi crediamo che in questioni tanto importanti, che promettono di trasformare il territorio e il suo futuro e che tirano in ballo grosse quantità di soldi pubblici, debbano essere sottoposte al dibattito politico cittadino soprattutto quando i progetti in questione riguardano “grandi opere” dietro le quali, storia insegna, non ci stupirebbe venire a sapere di favoritismi nell’assegnazione dell’appalto o di qualche interesse speculativo.
E infatti non possiamo che storcere il naso e pretendere più trasparenza quando leggiamo chi sarà ad occuparsi della realizzazione del progetto: la Copin spa, una delle aziende della famiglia Cosenza. La stessa famiglia che ha realizzato il ponte Azzurro che interseca via Solfatara, che ha acquistato e promesso di trasformare la fascia costiera ex Sofer (ma che ad oggi rimane un ammasso di capannoni fatiscenti e una zona che richiederebbe una decisiva bonifica) e che ha realizzato il tunnel giù al porto…
In pratica una sola famiglia ha tra le mani le grandi opere della nostra città!
Il rendere partecipe la cittadinanza a questo progetto si mostra ancora più necessario quando l’opera andrebbe a modificare inevitabilmente il tessuto di Pozzuoli e il paesaggio stesso, stravolgendo completamente gli spazi storici e caratteristici della nostra città perché si vedranno sovrastati da ingombranti e pesanti torri.
A maggior ragione non possiamo che affiancarci ai dubbi che hanno espresso tantissimi cittadini preoccupati per la decisione di investire una tale somma per la costruzione di un’infrastruttura delicata in un territorio altamente sismico e che proprio nelle ultime settimane sta vivendo nella paura per il ritorno di forti scosse.
Prendere la decisione a porte chiuse ha significato perciò disinteressarsi totalmente delle preoccupazioni, dei dubbi e della volontà della cittadinanza di Pozzuoli, preferendo invece a portare avanti a testa bassa e ottusamente un progetto di trasformazione della città che non è stato condiviso e che non è quello che i puteolani vorrebbero.
La principale perplessità però è relativa alla motivazione del progetto. La giunta ha dichiarato che la cabinovia rientra in un piano di risoluzione del problema del trasporto pubblico cittadino. È vero, l’inadeguatezza dei trasporti, sia per la loro scarsità sia per il loro inquinamento, è un problema che effettivamente interessa il comune di Pozzuoli.
Ma a risolverlo non sarà, purtroppo, una cabinovia che interesserà solo le aree immediatamente centrali del Comune. Il trasporto pubblico nel comune di Pozzuoli è un servizio fantasma, c’è sulla carta ma nel pratico è totalmente inefficiente. Per risolvere il problema dei trasporti bisognerebbe iniziare col potenziare e modernizzare il trasporto su gomma, che serve decine di migliaia di persone dalle periferie al centro e che ad oggi rendono difficile anche lo spostarsi all’interno del comune, figurarsi tra comuni vicini.
Bisognerebbe favorire l’immissione e aumentare il numero dei nuovi e più moderni ed ecologici veicoli e “pensionare” i più vecchi, quelli che arrancano e inquinano più di tutti.
E ancor di più, per risolvere il problema dei trasporti, il Ministero dei Trasporti avrebbe potuto interessarsi alle sorti della Cumana e della Circumflegrea, treni che dovrebbero coprire la totalità del nostro territorio e renderci più vicini a Napoli e che invece ogni giorno per i tantissimi pendolari rappresentano un’Odissea fatta di ritardi, di vagoni stipati e di soppressioni delle corse.Le immagini dei treni pieni zeppi nel bel mezzo della pandemia dovrebbero avercelo insegnato.
In pratica la cabinovia andrebbe ad agevolare lo spostamento di tipo turistico e balneare tra i comuni di Bacoli e Pozzuoli, ma non risolverebbe affatto le forti difficoltà dei migliaia di pendolari, che siano studenti o lavoratori.
Con 107 milioni di euro si potrebbero fare tante cose, si potrebbero risolvere tante piaghe della nostra terra, renderla un posto un po’ più pulito e a misura di cittadino, far si che non si sia costretti a prendere l’auto per recarsi al lavoro.
L’ultima cosa che ci verrebbe in mente con 107 milioni di euro è continuare a snaturare il centro della nostra città, dimenticandoci delle periferie e facendo accordi sottobanco con i soliti noti.
Per questi motivi, al di là degli aspetti tecnici del progetto, ci opporremo alla costruzione della cabinovia. è ora che la giunta comunale affronti realmente i problemi della città e non li agiri con iniziative spot. Ribadiamo che Pozzuoli necessita di una rete di trasporto pubblico interno più affidabile ed efficiente che già esiste ma che va rimodernata e potenziata.
Concludiamo facendo un appello a tutte le realtà politiche e sociali puteolane che hanno a cuore l’ambiente e le sorti della nostra terra.
Confrontiamo le nostre idee, le nostre preoccupazioni e le nostre esperienze. Diamo vita ad un Comitato che si opponga alla costruzione della cabinovia e alla speculazione sul nostro territorio e che chieda che questi soldi siano utilizzati per potenziare e rendere più ecologico il trasporto pubblico e il collegamento tra i comuni flegrei!
Potere al Popolo – Pozzuoli
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