L’assemblea di Potere al Popolo! Terni, svoltasi martedi 13, è stata bella e partecipata.
Aldilà del risultato elettorale ottenuto, i compagni e le compagne hanno mostrato convinzione e determinazione nel proseguire questo progetto di ricomposizione sociale e di conflitto sul territorio. Gli interventi hanno evidenziato come il peso politico della sinistra storica, nella società, sia divenuto in pratica nullo ed hanno posto l’accento sulla estrema necessità di ricostruire, nel paese, un soggetto politico che abbia una voce univoca e che si ponga la questione della trasformazione della società a partire dal ribaltamento dei rapporti di forza.
Si è parlato di redistribuzione della ricchezza, del diritto al lavoro e ad un salario giusto, della difesa dell’ambiente. Soprattutto, si è discusso di come ricominciare un lavoro politico, su base mutualistica e conflittuale, sul territorio; si è compreso come i quartieri periferici, abbandonati da chi aveva promesso riscatto ed attraversati da disagio sociale e sacche di povertà sempre più ampie, siano il luogo naturale dove tornare a fare inchiesta, sviluppare processi conflittuali e partecipativi. È giunto il momento di ricostruire il conflitto di classe partendo dalla ricostruzione di un soggetto politico veramente adeguato! Per questo, all’interno del dibattito è emersa la chiara volontà di una rottura con la logica aggregativa della sinistra, strategicamente declinata solo su base elettoralistica e di rappresentanza istituzionale.
Siamo indisponibili ad un allargamento di Potere al Popolo a chi, nel passato anche recente, è stato complice -attraverso alleanze- delle forze moderate e riformiste che hanno contribuito a precarizzare il mondo del lavoro e a comprimere i diritti dei lavoratori. L’assemblea è stata chiara: Potere al Popolo non farà mai la stampella a nessuno! Il processo inclusivo, semmai, deve riguardare chi nel territorio è espressione di lotte, come comitati cittadini e associazioni che praticano conflitto anche culturale. Parimenti, è stata affrontata anche la questione sindacale, in cui è emersa la volontà di dare supporto ed incentivare le parti più avanzate del sindacalismo, quelle conflittuali e resistenti, contro la logica spartitoria delle burocrazie sindacali.
Siamo in una fase di resistenza e pertanto un nascente soggetto politico come questo deve avere caratteristiche resistenti, che significa non solo rottura dei trattati europei e piano B ma anche, conseguentemente, rottura piena con la logica del pareggio di bilancio (art.81) e della legge di Stabilità, volute dall’establishment europeo e italiano. In una città commissariata e in pieno dissesto finanziario, abbiamo deciso di ragionare sulla nostra presentazione alle prossime elezioni amministrative, per portare una proposta chiara di alternativa politica allo stato di cose attuale, contro i bilanci lacrime e sangue rivolti esclusivamente al taglio dei servizi, alla privatizzazione dei beni pubblici e delle municipalizzate, di cui ne faranno le spese chi questo paese lo manda avanti: lavoratori, disoccupati, pensionati, immigrati.
Potere al Popolo Terni non sarà nè nascosta dentro ad altre liste civiche e nè farà parte di alcuna accozzaglia elettorale, ma nel pieno rispetto dei metodi già sperimentati per le elezioni politiche, deciderà i propri candidati ed il proprio programma in assemblea. Abbiamo discusso anche come iniziare un percorso di adesione, nell’ottica della non dispersione di tutti quei compagni e compagne che sono tornati e tornate a fare politica grazie al progetto di Potere al Popolo e nella visione prospettica di strutturazione futura del progetto, rimandando comunque all’esito della discussione che l’assemblea nazionale produrrà domenica 18.
Una cosa è comunque in testa a tutti e tutte: indietro non si torna! Avanti compagni!