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Potere al Popolo Macerata: sisma centro Italia e ricostruzione

SISMA CENTRO ITALIA E RICOSTRUZIONE: TEMPI CERTI, VIGILANZA ANTIMAFIA E CANTIERI SICURI, RILANCIO DELL’ECONOMIA DEL TERRITORIO

Le scosse di terremoto, susseguitesi tra agosto ed ottobre del 2016, hanno messo al tappeto quattro regioni del centro Italia (Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio) e la popolazione, a quasi un anno e mezzo dal terremoto, necessita di risposte certe che tardano ad arrivare.
L’assemblea provinciale di Macerata di “Potere al Popolo” ritiene indispensabile inserire nel programma elettorale per le elezioni politiche un spazio specifico dedicato alla gestione post-sisma e alla ricostruzione, proponendo quanto segue:
– Definizione e calendarizzazione di tempi e metodi legati alla ricostruzione e al ripopolamento dei territori colpiti (che porti entro i primi sei mesi dell’anno ad una graduale uscita dallo Stato d’Emergenza) anche attraverso l’inasprimento delle sanzioni e delle penali, nei confronti sia delle istituzioni che dei privati, legate ai ritardi nella consegna dei lavori e alla qualità degli stessi;
– Maggior potere decisionale ai sindaci data l’eterogeneità e la vastità del territorio coinvolto, rafforzamento delle competenze e potenziamento degli organici degli uffici speciali sul sisma con conseguente destituzione dell’attuale Commissario straordinario alla ricostruzione, che deve necessariamente essere espressione dei territori e non imposto dal Governo. Di pari passo con tutto, ciò sarà importante dare effettivo avvio alla concertazione permanente tra Istituzioni, amministrazioni locali e le tante associazioni e comitati spontanei nati nelle zone terremotate al fine di ripensare una serie di provvedimenti di politica economica, fiscale e sociale volti a rilanciare un nuovo modello di sviluppo, l’occupazione e il ripopolamento delle aree terremotate;
– Maggiore ingerenza dello Stato nella gestione e nel controllo di appalti e subappalti, attraverso il lavoro coordinato di Forze dell’Ordine, della Procura Nazionale Antimafia e dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione);
– Revisione delle condizioni contrattuali legate alle garanzie sia strutturali che di manutenzione ordinaria e straordinaria delle SAE con inserimento di verifiche periodiche sulla tenuta delle stesse, alla luce delle tante problematiche riscontrate durante la realizzazione dei villaggi;
– Maggiore presenza all’interno dei cantieri degli organi di controllo preposti che vigilino sulla regolarità dell’inquadramento lavorativo e sul rispetto delle condizioni contrattuali, alla luce della straordinarietà e del carattere emergenziale della ricostruzione che vede costantemente calpestati diritti e dignità dei lavoratori coinvolti;
– Istituzione della Zona Franca in tutto il cratere e sospensione del pagamento delle rate dei mutui agli istituti di credito fino a 12 mesi dopo la fine dello stato d’emergenza; 
– No alla progressiva restituzione degli aumenti salariali legati alla cosiddetta busta paga “pesante”;
– Progressivo ripristino del pagamento delle utenze sospese per coloro che non hanno subito danni diretti dal sisma senza bisogno di ricorrere a prestiti o accensione di mutui;
– Riformulazione del CAS (Contributo Autonoma Sistemazione) in favore dell’istituzione di un “reddito di cratere” come sostegno economico di tutte quelle categorie (commercianti, discoccupati, studenti ecc ecc) che attraversano, a causa della crisi economica prima e del terremoto poi, un periodo di difficoltà economica;
– Cancellazione della norma che impone all’ERAP l’acquisto di edifici di nuova costruzione e mai abitati e possibilità di fruizione dell’enorme quantitativo di edilizia popolare ad oggi ancora non assegnata per ospitare, fino al termine dello Stato d’Emergenza, la popolazione sfollata che ancora alloggia in strutture ricettive, al fine di un graduale ritorno alla quotidianità familiare.

 

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