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[Pap Civitavecchia] Tagli ai servizi sanitari. Al peggio non c’è mai fine…

Potere al Popolo Civitavecchia

Dopo il trasferimento della commissione INPS per le visite di
invalidità a Roma, cosa che ha creato gravissimi disagi a coloro che si
trovano nella triste situazione di doverne fruire, spesso non in grado
di raggiungere da soli la capitale, continua il taglio dei servizi a
danno degli utenti fra i più fragili del comparto sociosanitario
locale.
E’ di ieri la sorpresa, e lo sconcerto, per l’annuncio a ciel sereno
della chiusura del CUP di Via Cadorna a Civitavecchia.
Un perentorio cartello comparso all’improvviso – senza alcuna altra
spiegazione ufficiale – a firma del Capo Distretto Dr.ssa Cristina
Serra, annuncia che “entro i primi 10 giorni di Febbraio, questo CUP
verrà trasferito presso il Poliambulatorio di Via Etruria”.
Questo nuovo taglio dei servizi logistici sanitari appare ancora più
preoccupante perché colpisce un servizio ad alta densità di
prestazioni sanitarie/riabilitative/protesiche destinate ad un’utenza
fragile. Infatti il CUP di Via Cadorna permette, ormai da molti anni, la
possibilità di prenotare agevolmente presso l’operatore prestazioni
delicate destinate ad una utenza di servizi situati nel medesimo
presidio:
1) prestazioni mediche specialistiche di assistenza domiciliare:
pazienti non deambulanti e allettati con situazioni socio sanitarie
spesso difficilissime da gestire
2) prestazioni riabilitative ed infermieristiche domiciliari sempre per
pazienti fragili non deambulanti
3) richiesta di prelievi ematici sempre per i medesimi utenti
4) utenti della medicina legale e della protesica, anch’essi molto
frequentemente portatori di invalidità e menomazioni spesso severe che
ne rendono estrmamente problematica la motricità
5) utenti e familiari degli ambulatori della Unità Valutativa Alzheimer
(che si recano a visita sempre in via Cadorna) con intuibili gravi
problemi di gestione e motricità
La prossimità degli sportelli CUP ai servizi succitati permetteva,
oltre alle prenotazioni delle prestazioni, anche una vicinanza ed un
ascolto molto più agevole con il personale medico, infermieristico ed
amministrativo per l’espletamento di molte complesse prestazioni
destinate ad un’utenza fragile e poco protetta.
Magari stavolta la chiameranno “ottimizzazione”, indifferenti
all’ennesimo disagio che ricadrà sulla solita fascia di utenza meno
tutelata che fa sempre più fatica a trovare ascolto e assistenza nel
servizio sanitario pubblico.
Ci domandiamo se il Presidente Zingaretti sappia e condivida, dal centro
della sua cabina di regia, che nelle periferie del suo “regno” dopo gli
ospedali si stia passando ai tagli sul territorio che, nelle belle
parole che sentiamo ogni giorno proferire dalla politica, dovrebbe
essere potenziato invece che abbattuto.
È questa la sua idea di risanamento e rilancio della sanità pubblica?

Potere al Popolo – Civitavecchia

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