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Macerata: Non finisce quì!

Oggi abbiamo dimostrato che in questo paese c’è una diga di umanità di uomini e donne che non restano indifferenti alla barbarie che avanza. Faremmo un grave errore se consegnassimo la giornata di oggi alla ritualità delle tanti manifestazioni fatte in questi anni. In questi giorni è successo qualcosa di importante, una spinta popolare pacifica ha imposto a questo governo la piazza antifascista che Minniti voleva negare.

C’è stata una salutare indignazione di base contro vertici che hanno dimostrato in questo passaggio di non essere adeguati alla fase che abbiamo davanti. I gruppi dirigenti di ANPI CGIL ARCI hanno fatto un errore storico, sfilandosi da questo corteo di popolo per le pressioni del Pd. Il merito di questa giornata va però a chi fin dall’inizio ha tenuto la posizione e non ha arretrato dicendo che comunque questo corteo si sarebbe fatto.

Oggi Macerata risponde al terrorismo fascista con un corteo popolare e lancia un messaggio chiaro a tutto il paese mettendo insieme antifascismo militante, pratiche di solidarietà, mutualismo .

Oggi si sono create le basi per rilanciare in ogni territorio un patto tra tutti noi che dovremo mantenere vivo, un fronte contro le barbarie di chi resta umano, partigiano, e non indifferente a fronte della xenofobia diffusa. Oggi è sorto un antifascismo popolare che affronta il terreno della crisi e della guerra tra poveri nel giorno per giorno. Torniamo nei nostri territori e rilanciamo ovunque questo spazio pubblico mettendo insieme solidarietà popolare e antifascismo. Un Noi collettivo che ha come avversari i ricchi che la crisi l’hanno provocata e non chi ne è vittima.

Ci hanno tolto il diritto al lavoro, all’istruzione, ed ora per governare la miseria che hanno provocato ci fanno vivere nella paura, ci vorrebbero uno contro l’altro mentre banchieri e multinazionali continuano ad arricchirsi. Oggi abbiamo dimostrato che questo giocattolo con il quale ci hanno governato ha iniziato ad incrinarsi.

Non finisce qui.

Statene certi.

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