I numeri smontano le stronzate del governo che pensa di poterci trattare da imbecilli…
Dal 2008 ad oggi, gli stranieri presenti in Italia sono aumentati, ma sono diminuiti quelli detenuti (da 21.562 a 19.868).
Come spiega Antigone, “non c’è un’emergenza stranieri e non c’è un’emergenza sicurezza connessa agli stranieri”, e chiunque dica altro non fa che una “mistificazione”. Se guardiamo ai reati più gravi, legati alla criminalità organizzata, il 98,75% dei detenuti condannati è italiano, per dire.
Come si spiega questa diminuzione? Leggiamo Antigone: “regolarizzare la posizione degli stranieri e integrarli nella società riduce di molto i tassi di criminalità. Un esempio è quello dei rumeni che in soli cinque anni sono oltre 1.000 in meno nelle carceri, mentre la loro presenza in Italia è andata crescendo”.
Avete capito bene: regolarizzare le persone e includere nel sistema lavorativo, estendere i diritti, è l’unica maniera per contrastare direttamente i crimini e migliorare la sicurezza dell’intera società, per togliere manodopera facile alle mafie, alla delinquenza, alla fame e all’abbrutimento.
E allora perchè, fino a poche ore fa, niente poco di meno che il ministro dell’interno, parlava di “unico allarme i reati dei migranti”? Salvini mente sapendo di mentire. Immaginatevi se non parlasse dell’allarme migranti: dovrebbe mettere mano alla vera sicurezza del paese: quella del fiume di precarietà e povertà che investono ogni giorno il popolo, in cui ci sono migranti e italiani insieme? Troppo difficile, troppo amico dei potenti.
Mente lui e mente Di Maio quando dice che non c’è alcun allarme di razzismo, e invece sono decine le persone aggredite solo nell’ultimo mese per motivi razziali. Le loro bugie intanto aizzano gli animi, sulla base di dati non veri, buttano fumo negli occhi senza prendersi le loro responsabilità di governo. Non solo mentono, ma fanno guai, legittimano gesti violenti e assurdi.
La questione dei migranti è la questione sociale, del lavoro, della ricchezza mai distribuita, di un paese spaccato a metà tra ricchissimi e lavoratori che non arrivano più a campare, delle periferie lasciate a marcire: non basta indignarsi sui social, se davvero non vogliamo vivere in un paese barbaro attiviamoci da subito diffondendo la verità!
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