Potere al Popolo partecipa con grande convinzione alla giornata di mobilitazione ambientalista dell’8 dicembre ed in particolare alla manifestazione NOTAV a Torino.
L’8 dicembre, data della presa del cantiere di Venaus da parte del movimento NO TAV nel 2005, dal 2010 è divenuta la giornata internazionale contro le “grandi opere inutili e imposte”.
Il delirio sviluppista delle maggioranze che si sono alternate al governo del paese si conferma anche con questo “governo del cambiamento”. Dopo la conferma della realizzazione del Terzo Valico, del TAP e di molte altre infrastrutture inutili e impattanti, l’unica opera che resta in bilico (sospesa ad una valutazione costi/benefici che sempre di più si dimostra un alibi per l’incapacità di dire NO) pare essere il TAV Torino Lione, dove il movimento contrario alla realizzazione è molto forte.
La manifestazione di sabato 10 novembre a Torino in protesta contro la giunta comunale della sindaca Appendino è stata presentata come manifestazione “SÌ TAV” da media compiacenti e dai grandi poteri economici che molto hanno da lucrare dallo scavo di gallerie. La risposta della moltitudine di movimenti che si oppongono a questa follia viene da lontano e ha intenzione di andare ancora molto lontano, e l’8 dicembre 2018 è una tappa importante nella mobilitazione che vuol porre fine a questo scempio ambientale, economico e sociale per favorire la grande opera utile che il paese attende: la manutenzione del patrimonio paesaggistico, artistico, naturale, urbano del Paese con la conseguente creazione di posti di lavoro stabili e sicuri.
La manifestazione per il SI non a caso è stata assimilata alla marcia dei quarantamila del 1980. Quella manifestazione segnò una svolta negativa in tutta il paese, colpendo i diritti e le condizioni dei lavoratori e esaltando il profitto e il dominio dell’impresa sulla vita delle persone. Molte delle ingiustizie di oggi sono iniziate con quella marcia.
Oggi con le stesse motivazioni e per gli stessi interessi e poteri economici, si manifesta a favore della grande opera inutile e devastante, contro la quale da decenni lotta il popolo della Valle Susa. Oggi come allora il progresso vero, la dignità del lavoro, la lotta per una società giusta e rispettosa delle persone come della natura stanno dal lato opposto del fronte SI TAV.
L’alleanza tra PD Forza Italia Lega Confindustria Cisl Casapound a favore del TAV costituisce un campo padronale, borghese e reazionario rispetto al quale Potere al Popolo si colloca sul fronte opposto. Non solo rispetto al TAV, ma anche al modello di sviluppo liberista che quell’insieme di forze ripropone, lo stesso modello che da trenta anni distrugge il paese.
La marcia del 1980 contribuì a cambiare il paese in peggio, quella attuale vuole solo continuare con il peggio del passato. Ora come allora il sistema mediatico esalta le manifestazioni, ne triplica i partecipanti, conferisce ad esse una funzione salvifica che maschera col perbenismo gli interessi del partito trasversale degli affari. Ricordiamo peraltro che i quadri FIAT che promossero la “marcia dei 40.000” del 1980 rafforzando il potere padronale furono licenziati nella ristrutturazione di pochi anni dopo.
Per tutto queste ragioni politiche e anche morali Potere al Popolo l’8 dicembre sarà in corteo col popolo NO TAV.