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ARRAFFA, INQUINA, SCAPPA. LA MITENI FUGGE, ZAIA DOV’E’?

ARRAFFA, INQUINA, SCAPPA. LA MITENI FUGGE, ZAIA DOV'E'?

Pochi giorni fa la Miteni, azienda di Trissino (VI) e parte del gruppo multinazionale ICGI con sede in Lussemburgo, ha chiuso i battenti dichiarando fallimento e licenziando in tronco tutti i 129 dipendenti.

La Miteni è responsabile del più grande avvelenamento di acque potabili in Europa, che coinvolge 350 000 persone. Contro questo disastro si è scatenata la rabbia dei cittadini che vivono nel vicentino, nel veronese e nel padovano, vittime dello sversamento sul territorio degli scarti della produzione dell’azienda, ricchi di PFAS, sostanze di cui è noto il potenziale cancerogeno.

Il fallimento della Miteni ci dice chiaramente come funziona il mondo per il mercato: o profitto o chiusura, anche a scapito di cittadini ed ambiente.

Il fallimento non è solo della Miteni, ma anche di un sistema politico complice, che ha scelto il profitto alla salute dei suoi abitanti, che ha lasciato devastare irrimediabilmente il nostro territorio ai danni delle generazioni presenti e future: un sistema che ora preferirà dimenticare la Miteni e anche i suoi dipendenti.

La chiusura della Miteni ci spinge a denunciare l’inefficienza degli enti preposti ai controlli, l’inesistenza di politiche di tutela del territorio e l’incapacità della magistratura di arrivare a prendere provvedimenti. Ma vogliamo anche denunciare l’incapacità sindacale di governare una situazione che da anni si prefigurava come drammatica per tutti, lavoratori e abitanti.

Lo abbiamo già visto altre volte, da Porto Marghera a Taranto, da Siracusa a Genova, per non parlare del sistema dell’inquinamento diffuso lungo tutta la pianura padana! Siamo stanchi di vedere i nostri territori devastati da un sistema che per produrre risparmia sulla sicurezza ambientale e sul lavoro, massimizzando i profitti grazie anche all’esternalizzazione dei costi della sicurezza ambientale!

È necessario un radicale cambio di rotta che metta al primo posto la tutela dei beni comuni come l’acqua, l’aria e la terra, perché i lavoratori non debbano più sottostare al ricatto di scegliere tra lavoro e salute (propria e del proprio territorio). Come Potere al Popolo sosteniamo la lotta dei comitati contro i PFAS e i lavoratori licenziati dalla Miteni.

Non la lasceremo andare via così, impunemente, senza aver prima riparato l’enorme danno procurato! Auspichiamo, inoltre, che tra i lavoratori e i movimenti No Pfas si attivi un dialogo coraggioso e profondo sulle prospettive di sviluppo di un territorio per troppo tempo lasciato nelle mani di politici senza prospettiva ed inquinatori seriali che stanno pregiudicando la vita delle future generazioni.

Chi lotta può vincere, chi non lotta ha già perso!

Potere al Popolo! – Veneto

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