LA NOSTRA PORTAVOCE CONDANNATA A 4 MESI PER ESSERE STATA IN PIAZZA DOPO L’OMICIDIO DI UN LAVORATORE DELLA LOGISTICA!
Quanto vale la vita di un lavoratore? Quanto vale la vita di un sindacalista ammazzato durante un picchetto di uno sciopero della logistica?
Per gli apparati statali molto poco, a quanto pare.
Così poco da condannare gli attivisti che spontaneamente scesero in piazza, per gridare tutto il dolore e la rabbia per la morte di un fratello…
È il 14 settembre 2016 quando Abd El Salam, lavoratore della logistica, delegato sindacale dell’USB, viene ammazzato, travolto da un camion, durante un picchetto dinanzi a un magazzino GLS a Piacenza. Lottava per condizioni di lavoro migliori, per il riconoscimento dei diritti individuali e sindacali.
Nel 2020 arriva l’assoluzione per il conducente di quel camion.
Oggi, a distanza di anni, 3 attivisti vengono condannati in primo grado per la manifestazione che ci fu il 15 settembre, il giorno successivo all’omicidio.
Tra di loro c’è la nostra Marta Collot, condannata a 4 mesi.
Nei giorni successivi alla morte di Abd El Salam scendemmo in strada in centinaia di città italiane. In tutta Italia. Lo rifaremmo ancora. Perché non esiste un posto più giusto in cui stare di una piazza che si riempie per un lavoratore ammazzato durante un picchetto.
Siamo con Marta, con gli attivisti condannati, e con tutti i lavoratori in lotta.
Con Abd El Salam nel cuore!