In questo fine settimana è andato in scena l’ennesimo spettacolino di questa amministrazione inconsistente. Mentre Pardini saliva a dieci metri di altezza per inaugurare il nuovo nome del Teatro del Giglio, e l’opposizione si scandalizzava per la “pacchianata”, i lavoratori e le lavoratrici che da anni denunciano una situazione lavorativa insostenibile presso il teatro, erano in piazza a chiedere risposte.
L’organico del Teatro, infatti, è stato progressivamente ridotto, mentre i ritmi e i volumi di lavoro sono aumentati: si è scelto quindi di ricorrere negli anni, come accade spesso, all’utilizzo di lavoro precario, appalti a cooperative sociali, e forme improprie di inquadramento contrattuale, che permettono il funzionamento del Teatro del Giglio.
Da anni manca inoltre la figura del Direttore Generale che permetta di garantire il buon funzionamento del carico di lavoro quotidiano.
Mentre l’amministrazione si dà grandi pacche sulle spalle per aver cambiato nome al Teatro, l’opposizione parla di “ubriacatura pucciniana”, e come al solito porta avanti una battaglia completamente irrilevante.
Martedì ci sarà il Consiglio Comunale proprio sulle assunzioni al Teatro: ci auguriamo vivamente che non ci si limiti a stabilizzare i pochi lavoratori previsti, pur sacrosanto, ma che si apra seriamente un dibattito sulla situazione di chi permette il funzionamento giorno dopo giorno di questo “gioiello lucchese”.
Come Potere al Popolo Lucca siamo solidali con i lavoratori e le lavoratrici del Teatro e siamo a disposizione per sostenere qualsiasi strada di lotta decidano di scegliere.
Potere al Popolo Lucca, 01/12/2024