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La presa di potere delle multinazionali ovvero il TTIP

Il definitivo colpo portato dalle multinazionali alla sovranità nazionali e alla democrazia, si chiama Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (in inglese noto come Transatlantic Trade and Investment Partnership – TTIP).

L’accordo commerciale, in discussione tra l’Unione europea e gli Stati Uniti da alcuni anni, è rientrato nell’attualità politica con l’inaudito intervento della ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, che incontrando il collega statunitense Sonny Perdue, senza alcun confronto né con il parlamento, ne’ con le istituzioni scientifiche e agricole, si è espressa in favore dell’inserimento di agricoltura, cibo e nuovi Ogm nelle trattative per il nuovo TTIP.

La ministra che non è nuova a forzature ideologiche e scorrettezze istituzionali, ha sconfessato il voto del Parlamento Europeo che aveva escluso dall’accordo i temi dell’agricoltura.

Nonostante il singolo episodio, il TTIP trova difficilmente spazio nella discussione pubblica e meno che mai in quella politica. L’importanza del trattato per la salute umana, la protezione degli ecosistemi e la giustizia sociale sono infatti inversamente proporzionali all’attenzione conferita dai giornali e dai media italiani.

Per riprendere una dichiarazione di J. Stiglitz, “Il TTIP rappresenta la presa del potere, in segreto, da parte delle multinazionali”.

L’obiettivo del TTIP è eliminare le cosiddette “barriere” al commercio, incluse le cosiddette “barriere non tariffarie” ossia gli standard sanitari e di sicurezza, le norme relative all’etichettatura, o alla tutela dell’ambiente. In pratica il trattato consentirebbe di mettere in discussione il principio di precauzione e le regole di qualità e sicurezza alimentare e sanitarie, la sicurezza sul lavoro e la privacy.

Le proposte commerciali potrebbero escludere qualsiasi regolamentazione sull’importazione di combustibili ad alta emissione di CO2 come il petrolio proveniente da sabbie bituminose rendendo nullo il tanto sbandierato Green New Deal europeo.

La prima conseguenza dell’applicazione del TTIP sarebbe di rendere irrilevante il ruolo degli Stati nazionali, i quali non saranno più in grado di imporre regole alle imprese e di tutelare le produzioni nazionali. La liberalizzazione degli scambi in questo trattato  pone rilevanti questioni di tipo giuridico per quanto riguarda la supremazia del diritto commerciale (ad uso e consumo delle grandi corporation multinazionali) sui diritti nazionali, sino a invalidarne la sovranità.

Sembra ormai lontano il clamore suscitato dai così detti TTIP-leaks, i testi segreti del TTIP che Greenpeace Olanda rese pubblici (nel maggio 2016). Dai testi emergeva l’assoluto disinteresse delle parti a porre dei vincoli etico-politici al mercato e al profitto.

L’approvazione nel 2017 da parte dell’Europarlamento del Ceta (che però non è mai stato ratificato dal Parlamento italiano) e le dichiarazioni della Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in cui si assicura “la conclusione della trattativa sul TTIP entro le prossime settimane”, fanno presagire che ci sia una volontà concreta ad arrivare un accordo in tempi brevi con l’amministrazione Trump.

Potere al Popolo! denuncia il tentativo maldestro di far passare un accordo commerciale distruttivo dei principi fondanti della salute e della sicurezza dei cittadini europei come un volano di sviluppo.

Abbattere anche le ultime barriere alla diffusione di cibo spazzatura e malsano proveniente dall’agroindustria , impedire i controlli sulle importazioni di carburanti provenienti dalle sabbie bituminose proibite in Europa, far passare come innovativi gli accordi per introdurre soia OGM senza etichettature e senza l’avvallo delle istituzioni giuridiche europee che lo impedirebbero, tutte queste violenze all’autodeterminazione dei popoli europei, alla scienza e al principio di precauzione, resterebbero nascoste se le parole della Ministra Bellanova, con le sue dichiarazioni, non avessero fatto ripartire l’attenzione su quei tavoli di trattativa. 

Senza l’avvallo o una discussione pubblica ci si gioca per sempre il futuro dell’agricoltura, della salute e delle possibilità di ridurre le emissioni di gas climalteranti in Europa e nel mondo. Per questo Potere al Popolo si unisce al coro di associazioni ambientaliste, movimenti politici e la Campagna STOP TTIP per chiedere l’immediata interruzione della trattativa. La Ministra non ha mai avuto nessun mandato a trattare alcunché, senza un dibattito aperto, non solo parlamentare, con tutti i soggetti interessati, sopratutto i consumatori e i produttori agricoli italiani.

Potere al popolo diffida la Ministra Bellanova dal proseguire le sue esternazioni prive di una validità democratica, perché se nelle multinazionali vige la legge del più forte, nel nostro paese vige la sovranità del popolo.

STOP TTIP, POTERE AL POPOLO!

 

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