Che cos’è questo kit?
Quello che state leggendo è un piccolo manuale, diretto a chiunque voglia sostenere la campagna per un salario minimo promossa da Potere al Popolo! Esso vi permetterà di contribuire al meglio ad una battaglia che vi sta a cuore, quella per un salario minimo legale di almeno 10 euro.
Partiamo dall’inizio: perché un salario minimo legale? Saper rispondere a questa domanda è necessario per convincere altre persone a sostenerci.
Le ragioni della campagna
L’Italia è l’unico paese in Europa dove i salari sono diminuiti rispetto al 1990. Lavoriamo tanto, spesso in modo precario, pericoloso, con salari da fame, insufficienti per vivere dignitosamente. Più di una persona su dieci in Italia vive in povertà anche se lavora! La percentuale aumenta tra i giovani, 1 lavoratore/trice su 6 è povera. Di recente l’UE ha emanato una direttiva sul salario minimo, che però si limita a dire che i paesi UE devono provvedere a definire un minimo o attraverso la legge o portando la contrattazione collettiva ad almeno l’80% di copertura. Questo perché si ritiene che lo strumento della contrattazione, di per sé, tuteli i salari. In Italia non è così. Ci sono contratti firmati dalle sigle più rappresentative, come quello dei servizi fiduciari, che sono stati riconosciuti incostituzionali in tribunale, perché prevedevano una paga oraria troppo bassa (meno di 5 euro l’ora). Semplicemente, è giunto il momento di un salario minimo legale, adeguato automaticamente all’inflazione, per sconfiggere il lavoro povero.
Dove trovo il materiale informativo?
Tutto il materiale, compreso questo kit, si trova qui. Questa pagina è il punto di riferimento costantemente aggiornato per la campagna.
Esiste inoltre un canale Telegram per restare informati sulle novità e le iniziative.
Voglio mettermi in contatto con chi organizza, come faccio?
Scrivi a telefonorosso.pap@gmail.com, oppure manda un messaggio sui social alle nostre pagine nazionali o locali. Verrai indirizzato al/alla coordinatore/trice regionale a te più vicino/a.
Abbiamo depositato una proposta di legge di iniziativa popolare. Si tratta di raccogliere 50.000 firme in tutta Italia su dei moduli appositi e secondo delle regole precise. Il modulo puoi trovarlo sempre sulla pagina della campagna, le regole invece le trovi a questo link e in fondo a questo kit.
Il banchetto per la raccolta firme
Per organizzare un banchetto servono:
- tavolino
- moduli per la raccolta firme, moduli di contatto, penne
- manifesti, volantini, brochure, eventualmente bandiere
- comunicazione all’autorità di Pubblica Sicurezza
- conoscenza delle normative comunali in materia di occupazione di suolo pubblico
Un banchetto non è un’attività statica, per organizzarla c’è bisogno di almeno 3/4 persone, due fisse al banchetto e una/due che intercettino le persone con un volantinaggio e/o uno speakeraggio.
Occorre ricordare che l’obiettivo principale non è solo la firma, ma la presa di contatto con le persone al fine di coinvolgere altre/i nella nostra battaglia.
Per questo è possibile organizzare anche altre tipologie di azioni, con l’obiettivo di far conoscere la campagna e convincere le persone a recarsi a firmare nel luogo che indichiamo.Di seguito elenchiamo alcuni esempi.
Volantinaggio
E’ l’azione più comune. Va fatta però seguendo semplici regole, per non perdere tempo e soldi. Alcune di queste regole valgono anche per le altre azioni (banchetto, flash mob). Il materiale per una azione è già disponibile sulla pagina della campagna.
Il volantinaggio non è sottoposto ad autorizzazione (in particolare quello politico, vietarlo o impedirlo è un atto contrario alla Costituzione), ma solo ad obbligo di preavviso.
Campagne specifiche possono richiedere luoghi particolari.
In generale i luoghi di riferimento sono quelli frequentati dalla gente a cui vogliamo arrivare: mercati e supermercati, trasporti pubblici, ingressi di scuole, quartieri popolari (all’ora del rientro da lavoro).
Porta a porta
E’ il metodo migliore quando si porta avanti una campagna nazionale: consente di parlare con le persone di un argomento che è normalmente nel dibattito pubblico.
Bisogna andare nei quartieri popolari preparandosi magari una parola di contatto,: “salve, mi chiamo xxx, posso chiederle un minuto del suo tempo per parlare della nostra campagna a favore del salario minimo?”.
Occorre farlo con la luce del sole, essere visibili e riconoscibili, non temere i rifiuti delle persone. Ci saranno molte porte chiuse, ma quelle che si aprono sono preziosissime, perchè ci consentono di entrare veramente in contatto, di ascoltare e interloquire.
Flash mob / Speakeraggio
Si tratta di un’azione che necessariamente deve coinvolgere un numero maggiore di attivisti, almeno una decina. Il materiale da portare varia, ovviamente, da azione ad azione, ma di sicuro vi servirà un megafono o un’amplificazione. Cercate sempre di stabilire una comunicazione bidirezionale con chi vi ascolta. Occorre preavvisare le autorità competenti con una mail.
Scarica l’intero vademecum o leggi queste schede.
Abbiamo depositato una proposta di legge di iniziativa popolare. Si tratta di raccogliere 50.000 firme in tutta Italia su dei moduli appositi e secondo delle regole precise. Il modulo puoi trovarlo sempre sulla pagina della campagna, le regole invece le trovi a questo link e in fondo a questo kit.
QUANTE FIRME DOBBIAMO RACCOGLIERE?
Secondo la legge n.352/1970 (art.48), occorre presentare 50.000 firme di cittadine e cittadini italiani regolarmente iscritti nelle liste elettorali.
I TEMPI
Le firme vanno consegnate entro 6 mesi dal momento della presentazione dell’iniziativa alla Corte di Cassazione.
Poiché le firme andranno consegnate direttamente alla Camera dei Deputati, provvederemo regolarmente a recuperare i moduli che vi abbiamo consegnato, corredati dai certificati di iscrizione alle liste elettorali – in originale a meno che non si tratti di certificati ottenuti via PEC – delle cittadine e dei cittadini firmatari.
1. IL MODULO PER LA RACCOLTA FIRME E LA VIDIMAZIONE
La prima cosa da fare è scaricare il file del modulo e contattare il referente organizzazione dell’Assemblea Territoriale a te più vicina (cercala a questo link ) per avere assistenza e prendere accordi per la consegna dei moduli già riempiti e corredati dai certificati di iscrizione alle liste elettorali.
Il modulo va stampato in bianco e nero su foglio A3, in formato fronte/retro. Vedi qui un esempio di compilazione.
Prima di raccogliere le firme il modulo deve essere vidimato da un Segretario Comunale o dalle cancellerie dei Tribunali.
Basterà recarsi presso gli uffici del vostro Comune e richiedere la vidimazione dei moduli che dovrebbero essere disponibili in massimo 48 ore dalla consegna. In alternativa è possibile vidimare i moduli presso le cancellerie degli ufficiali giudiziari.
I fogli vidimati possono essere utilizzati per la raccolta delle firme solo all’interno dell’ambito territoriale di competenza dell’Ente che li ha vidimati. Per questa ragione si consiglia di far vidimare i moduli presso le Corti d’Appello che hanno una più vasta giurisdizione, in alcuni casi addirittura regionale [vedi allegato 6.], rispetto agli altri uffici competenti.
La “vidimazione” consiste nell’apporre da parte degli uffici di cui sopra:
- il luogo
2. la data
3. la firma di uno dei soggetti di cui sopra
4. il timbro personale con la qualifica
5. il timbro tondo dell’ufficio
È necessario controllare la presenza di tutti i dati sopraindicati, poiché la mancanza di uno solo di questi comporta l’annullamento del modulo e delle firme in esso contenute.
Solo ad avvenuta vidimazione è possibile iniziare la raccolta firme vera e propria.
2. AUTENTICATORI
Le firme possono essere raccolte solo in presenza di un autenticatore. Ogni modulo va autenticato nell’apposito spazio.
Ecco la lista degli autenticatori ai quali possiamo rivolgerci:
notai, giudici di pace, cancellieri e collaboratori delle cancellerie delle corti d’appello e dei tribunali, segretari delle procure della Repubblica, presidenti delle province, sindaci metropolitani, sindaci, assessori comunali e provinciali, componenti della conferenza metropolitana, presidenti dei consigli comunali e provinciali, presidenti e vicepresidenti dei consigli circoscrizionali, segretari comunali e provinciali, funzionari incaricati dal sindaco e dal presidente della provincia, consiglieri provinciali, metropolitani e comunali, i consoli (all’Estero).
Sono altresì competenti ad eseguire le autenticazioni gli avvocati iscritti all’albo che hanno comunicato la propria disponibilità all’ordine di appartenenza. È importante assicurarsi che i nominativi degli avvocati che hanno comunicato la propria disponibilità all’ordine vengano pubblicati nel sito internet istituzionale dell’ordine.
Tra i funzionari incaricati dal sindaco e dal presidente della provincia rientrano anche i dipendenti dell’amministrazione comunale e provinciale. Prima di poter autenticare essi devono fare richiesta al sindaco o al presidente di provincia di un’apposita delega.
Ognuna di queste figure può autenticare solo nel territorio di pertinenza della propria funzione (il consigliere comunale solo nel Comune di cui è consigliere, il consigliere regionale solo nella Regione, gli avvocati su tutto il territorio nazionale, etc.,). I Cancellieri del tribunale e i Segretari comunali sono obbligati ad autenticare le firme raccolte presso i loro uffici.
Nella ricerca di autenticatori chiedete assistenza al responsabile organizzazione dell’Assemblea Territoriale a voi più vicina (reperibile a questo link ).
All’interno di ciascun modulo, precisamente a pagina 4, viene previsto un apposito spazio per l’autenticazione delle firme. Lo spazio per l’autenticazione deve essere compilato in tutte le sue parti:
1. nome e cognome dell’autenticatore
2. qualifica
3. numero delle firme autenticate sia in cifre che in lettere
4. luogo e data dell’autentica
5. timbro tondo dell’ufficio a cui appartiene l’autenticatore (es. Comune, Provincia ecc.)
6. timbro con i dati dell’autenticatore (o il nome e la carica scritti in STAMPATELLO) e la firma dello stesso.
E’ necessario controllare:
a) la presenza di tutti i dati richiesti per la compilazione dell’autentica, ossia quelli sopraindicati;
b) che la data di autenticazione sia successiva alla data di vidimazione del modulo;
c) che il numero delle firme autenticate corrisponda alla somma di tutte le firme presenti sul modulo. Esiste un’unica eccezione a questa regola ed è il caso in cui una o più firme del modulo vengano annullate ad opera dello stesso autenticatore. Questo avviene apponendo la scritta ANNULLATA nella casella contenente i dati del sottoscrittore di cui bisogna annullare la firma, seguita dal timbro tondo dell’ente a cui appartiene l’autenticatore e la sua sigla. A questo punto la sottoscrizione non dovrà essere conteggiata nell’autentica.
3. RACCOLTA FIRME
La raccolta firme è un momento molto importante di attivazione. Contattiamo amici, parenti e conoscenti. Studiamo il materiale informativo e facciamo loro capire l’importanza di questo gesto.
Possono firmare tutti i cittadini maggiorenni iscritti nelle liste elettorali di qualsiasi comune italiano. Possono firmare i cittadini italiani maggiorenni residenti all’estero (quando raccogliete la loro firma indicate alla voce “COMUNE” il Comune di ultima residenza in Italia, cioè il Comune dell’iscrizione nelle liste elettorali dell’AIRE.
I firmatari devono essere in possesso di un documento identificativo valido (vedi paragrafo successivo).
L’autenticatore DEVE ESSERE FISICAMENTE PRESENTE AL MOMENTO DELLA FIRMA e può autenticare firme solo nel territorio di pertinenza del suo ufficio. Non sono rari i controlli in cui si chiede ai firmatari di ricordare il nome dell’autenticatore, che quindi va comunicato per bene alle persone che vengono a firmare.
Le firme possono essere raccolte presso i Comuni (presso il Segretario comunale) o presso le Cancellerie dei Tribunali. Questi uffici sono tenuti a raccogliere e ad autenticare la firma di coloro che si recano a firmare presso di loro. Al fine di convogliare il maggior numero di cittadini presso questi uffici per apporre la loro firma è opportuno farsi dire con precisione gli orari in cui i cancellieri e i segretari comunali raccolgono le firme.
Teoricamente dovrebbe essere possibile firmare durante tutto l’orario di apertura al pubblico ma è sempre meglio verificare anche perché i piccoli comuni spesso hanno un segretario comunale in “comune” con altri Comuni, che potrebbe non essere sempre presente. Sarebbe in ogni caso preferibile raccogliere le firme all’aperto e dunque non dover ricorrere alla autenticazione dei Segretari comunali e dei Cancellieri.
In caso di autentica collettiva (dell’intero foglio), l’autenticatore deve indicare il numero di firme presenti nel foglio.
4. RICONOSCIMENTO DELL’IDENTITA’ DEI SOTTOSCRITTORI
L’elettore che si presenta a sottoscrivere deve essere identificato da parte del pubblico ufficiale presente. Il D.P.R. n. 445/2000 (Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa) indica quali sono i documenti di identità e di riconoscimento: la carta d’identità, il passaporto, la patente di guida, la patente nautica, il libretto di pensione, il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, il porto d’armi, le tessere di riconoscimento, purché munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente, rilasciate da un’amministrazione dello Stato.
Nel caso in cui si presenti un elettore senza documento di riconoscimento valido ma della cui identità sia certo il pubblico ufficiale addetto all’autenticazione della firma, è possibile procedere alla sottoscrizione e alla relativa autenticazione della firma inserendo alla voce “Documento di riconoscimento” la formula “conoscenza diretta“.
Il numero del documento di riconoscimento va inserito nella riga sottostante a quella in cui è indicato il Comune di iscrizione nelle liste elettorali dell’elettore. In foto un esempio.
5. CERTIFICATI DI ISCRIZIONE NELLE LISTE ELETTORALI (CARTACEI E TRAMITE PEC)
Una volta riempiti i moduli dovete richiedere i certificati di iscrizione alle liste elettorali presso gli uffici dei Comuni di residenza dei firmatari, che ve li rilasceranno entro 48 ore. In alternativa potreste consegnare al responsabile dell’Assemblea Territoriale più vicina i moduli, lasciando che sia lui a richiedere i certificati per via telematica.
Qualora i comuni rilascino i certificati elettorali in formato elettronico, questi potranno essere utilizzati adottando i seguenti accorgimenti:
1) i certificati devono essere trasmessi da un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del comune a un indirizzo PEC dei promotori, e quindi inoltrati al seguente indirizzo PEC della Camera: pdlpopolari@certcamera.it (così che, a fini di garanzia della provenienza e autenticità dei certificati, tutti i passaggi di trasmissione dei medesimi certificati rimangano sempre nel circuito della certificazione elettronica);
2) i messaggi PEC con cui si procede all’inoltro dei certificati elettronici devono consentire l’inequivoca individuazione dei fogli vidimati in cui sono contenute le relative firme;
3) a ciascun foglio vidimato recante le firme deve essere allegata una copia cartacea dei certificati inviati tramite PEC ad esse riferite, indicando che si tratta di “copia di certificato inviato tramite PEC”.
IN CARTA INTESTATA DELL’AVVOCATO DICHIARANTE
Luogo e data
Spett.le Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di CITTA’
Via Pec
Oggetto: Disponibilità all’autenticazione sottoscrizioni in materia di legge di iniziativa popolare (art. 14, legge 53/1990)
Il sottoscritto Avv. ______________________________________, C.F. _____________________,
comunica la propria disponibilità ad autenticare le sottoscrizioni per la legge di iniziativa popolare n. 117 pubblicata in G.U. il 20-05-2023, ai sensi dell’articolo 14, comma 1, della legge 21 marzo 1990, n. 53.
Con la presente acconsente inoltre al trattamento dei propri dati personali per la finalità indicata dalla normativa richiamata.
In fede
Firmare digitalmente la comunicazione
AL QUESTORE DI ………………………
ALLA POLIZIA MUNICIPALE DI ……………………….
Oggetto: preavviso di manifestazione
Il sottoscritto ……………………., nato a ………………………… il ………………….. e residente in ……………… , carta identità …………………. rilasciata a ……………. il ………………, a nome e per conto di Potere al Popolo!, rende noto che
Il giorno …………. dalle ore …………. alle ore ………… a …………………. in via ………….., si terrà un presidio/volantinaggio/flash mob/speakeraggio per richiedere un salario minimo di almeno 10 euro l’ora.
All’iniziativa parteciperanno circa ……………. Persone e sarà fatto utilizzo di cartelli/striscioni/bandiere/volantini/amplificazione.
Distinti saluti,
Nome e Cognome
………………………………
Per organizzare un banchino/gazebo servono:
- tavolino
- moduli per la raccolta firme, moduli di contatto, penne, manifesti, volantini, brochure, eventualmente bandiere
- conoscenza delle normative comunali in materia di occupazione di suolo pubblico
Un banchetto non è un’attività statica, per organizzarla c’è bisogno di almeno 3/4 persone, due fisse al banchetto e una/due che intercettino le persone con un volantinaggio e/o uno speakeraggio.
Occorre ricordare che l’obiettivo principale non è solo la firma, ma la presa di contatto con le persone al fine di coinvolgere altre/i nel progetto/campagna. Per agevolarti puoi scaricare questo modulo di raccolta contatti.
Per installare un banchetto o un gazebo per strada occorre richiedere al Comune l’Autorizzazione per l’Occupazione di Suolo Pubblico indicando giorno, orario e superficie di suolo occupata. L’ufficio relazioni con il pubblico o quello dei servizi elettorali potranno indicare l’ufficio competente dove inoltrare la domanda.
Occorre presentare la richiesta con almeno 10 giorni di anticipo per essere sicuri che venga rilasciata. In base alla legge n. 549 del 28 dicembre 1995 (articolo 3, comma 67), se lo spazio occupato dal banchetto è inferiore ai 10 metri quadrati, il permesso è concesso a titolo gratuito.
Presso l’Ufficio competente del Comune si potranno chiedere ulteriori informazioni nel caso sia richiesto di presentare altra documentazione. L’autorizzazione ottenuta deve essere portata e tenuta al banchetto perché può essere richiesta dalla Polizia locale nell’ambito dei controlli.
Normalmente i Comuni richiedono i dati dell’associazione Potere al Popolo! per rilasciare autorizzazioni. Ecco i dati:
Codice fiscale: 97960410583
Natura giuridica: 12-Associazioni non riconosciute e comitati
Denominazione: Potere al popolo!
Tipo Attività: 949990 – Attività di altre organizzazioni associative Nca
Domicilio fiscale: indirizzo – Via Bottazzi 38 CAP: 80126 Comune: Napoli
Scarica e stampa il modulo di raccolta contatti da portare al tuo banchetto!