“14 vittime e oltre 1.200 feriti fra i palestinesi: quanto accaduto oggi nella Striscia di Gaza è una tragedia immane, una chiara violazione dei più basilari diritti umani da parte di Israele”. Così Viola Carofalo, portavoce di Potere al Popolo.
“Oggi abbiamo assistito a una vera e propria strage di civili compiuta da uno stato che è al di sopra della legge internazionale grazie al sostegno pressoché unanime degli Usa e di troppi paesi dell’UE.
Quest’ennesima strage dimostra quanto siano fallaci i richiami all’equidistanza che tutte le forze politiche nazionali e internazionali ripetono come un mantra a proposito di Israele e Palestina. Non si può essere equidistanti quando da un lato ci sono le pietre e dall’altro i carri armati”.
Carofalo attacca anche il governo italiano: “Come Potere al Popolo deploriamo il consueto silenzio-assenso dell’Italia di fronte alle violenze israeliane. Il governo italiano ancora una volta fa carta straccia dei diritti e di democrazia di cui tanto si fa vanto a parole e tace sui crimini israeliani.
Noi sosteniamo la “Marcia del ritorno” palestinese esprimendo la sua piena solidarietà alle “tende del ritorno” allestite al confine tra la Striscia di Gaza e il confine israeliano”.
Così continua Carofalo: “Quello che accade in queste ore ci lascia sgomenti, ma non ci stupisce. Parliamo di uno stato, quello israeliano, responsabile di veri e propri eccidi nella Striscia nel 2009, 2012, 2014, uno stato che continua a costruire le colonie in Cisgiordania in barba alle risoluzioni Onu.
Uno stato che imprigiona l’adolescente palestinese Ahed Tamimi, “rea” di aver schiaffeggiato un soldato israeliano il cui esercito poco prima aveva ferito gravemente il cugino. La vicinanza del nostro movimento va a tutte le donne e uomini palestinesi che resistono da oltre 70 anni alle politiche criminali e di apartheid implementate da Israele a danno del popolo palestinese.
In queste ore in cui piangiamo 14 vittime umane, bilancio purtroppo ancora provvisorio, ribadiamo con forza il pieno sostegno alla campagna BDS (Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) lanciata dai palestinesi nel 2005 e appoggiata da molte organizzazioni internazionali. Ribadiamo la denuncia dell’assedio che da oltre 10 anni è stato imposto sulla Striscia di Gaza, con la complicità dell’Egitto, così come la decisione di dicembre del presidente statunitense Trump di riconoscere Gerusalemme “capitale dello Stato d’Israele” e di spostare lì l’ambasciata Usa”.
Così conclude Carofalo: “Crediamo che la pace in Palestina potrà realizzarsi soltanto quanto sarà data piena giustizia al popolo palestinese e sarà garantito il diritto al ritorno a tutti i rifugiati”.