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INVITO PER UN INCONTRO NAZIONALE CONTRO IL RIARMO EUROPEO, PER I DIRITTI SOCIALI E LA DIFESA DEI SALARI.

Per anni ci hanno detto che soldi non ce n’erano. Che il debito, il deficit, i vincoli, l’austerità, ci imponevano di stringere la cinghia. Niente per i nostri salari, i nostri ospedali, le nostre scuole, i nostri territori.

Oggi ci dicono che non era vero niente. Che i “sacri” vincoli di bilancio erano falsi idoli che stanno cadendo da un giorno all’altro (incredibile, eh?).

I soldi improvvisamente appaiono e si possono spendere. Per rispondere finalmente ai bisogni popolari? Certo che no! Per riempire le tasche dei mercanti di morte, i portafogli delle grandi imprese belliche, a partire dalla più grande impresa nell’UE, Leonardo.

Armiamoci e partite, perché se non lo facciamo i cosacchi russi si abbevereranno in men che non si dica alla fontana di Trevi.

E sono tutti d’accordo. Si dividono sui particolari: chi è per il riarmo su base nazionale, chi vorrebbe subito l’esercito europeo, chi insiste sulla Difesa comune. Chi i soldi vuole prenderli da debito comune, chi pensando da nuovi tagli sociali, chi addirittura dai fondi per la coesione.

La sostanza, però, non cambia: “È urgente e necessario investire di più in Difesa perché siamo vittime di una minaccia esistenziale”, ripetono. Mentre il complesso militare-industriale stappa champagne e si frega le mani per quest’ulteriore regalo.

Hanno un solo grande problema: sempre più persone non se la bevono. La maggioranza dei nostri popoli è contraria a qualsiasi forma di riarmo. Chiede più diplomazia, non più carri armati. Medici, non bombe. Produzioni industriali utili alla nostra gente e al nostro pianeta, non armi capaci di annientare e distruggere. Borse di studio e finanziamenti all’istruzione, non missili. Messa in sicurezza dei territori, non droni militari. Case, non bunker. Energia pulita, non ordigni atomici.

Dobbiamo costruire il nostro kit di sopravvivenza popolare, per la pace e per il futuro, rifiutando in toto quello di Ursula von der Leyen, della NATO e dei nostri governi.

Per questo ci incontriamo domenica 13 aprile alle ore 10.30 presso la sede dell’Arci a Roma in Via Giuseppe Stefanini 15 per costruire insieme un momento di mobilitazione popolare per la fine di maggio.

Per adesioni scrivere al seguente indirizzo mail: noriarmo@gmail.com

Prime adesioni:

  1. Potere al Popolo
  2. Unione Sindacale di Base
  3. ARCI Roma
  4. Cred
  5. Osa
  6. Cambiare rotta
  7. Movimento per il diritto all’ abitare – Roma
  8. Osservatorio Repressione
  9. ASIA USB
  10. Movimento NO TAV
  11. Calp (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali),
  12. Comitato No Ponte Calabria,
  13. Movimento Migranti e Rifugiati – Napoli
  14. Centro Internazionale Crocevia
  15. Ex Opg Je so Pazzo – Napoli
  16. Casa del popolo Marielle Franco – Pavia
  17. Casa del Popolo Silvia Picci – Lecce
  18. Catai – Padova
  19. Casa del Popolo Estella – Torino
  20. Associazione nazionale per la scuola della repubblica
  21. Collettivi Autorganizzati Universitari (CAU)
  22. Studenti Autorganizzati Campani (SAC)
  23. Ecologia Politica – Napoli
  24. Rete dei Comunisti
  25. Contropiano
  26. Partito Comunista Italiano
  27. Prospettiva Unitaria
  28. Genova City Strike
  29. Comunità Palestinese di Roma e Lazio
  30. Donne de borgata
  31. Luciano Zambelli – Lega per il disarmo unilaterale
  32. Comitato “Nuova Unione Popolare”
  33. Donne per la Palestina – Salento
  34. Macchia Rossa – Roma
  35. Collettivo Politico Roma XI
  36. Mamme in piazza per la libertà di dissenso – Torino
  37. Associazione La Rossa di Lari
  38. GIGA – Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati
  39. Sindacato sociale di base
  40. Comitato Pace e non più guerra
  41. movimento studenti palestinesi
  42. Cantiere Sociale Versiliese
  43. Casa del popolo la conviviale di vasto
  44. Casa del Popolo Ca’ Luisa – Venezia
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