6 Milioni di pensionati, dal 2012 I NUOVI POVERI.
Da Gennaio 2012 sei milioni di pensionati diventano ogni giorno più poveri.
Non hanno più avuto circa 30 € all’anno di aumento, per sei lunghi anni, ma il loro potere di acquisto è crollato.
La legge Fornero bloccò la perequazione delle pensioni, per il biennio 2012/13, superiori a € 1404 LORDE ( noi paghiamo il 27% di Irpef ).
Letta e poi Renzi prolungò, fino al 2018, il blocco della perequazione, nonostante la sentenza n.70/2015 della Corte Costituzionale che dichiarò illegittimo il provvedimento.
Dettero un contentino ( Bonus Poletti ) nell’agosto 2015 e ad ottobre 2017 la Corte Costituzionale ha dichiarato: “La Corte ha ritenuto che – diversamente dalle disposizioni del “Salva Italia” annullate nel 2015 con tale sentenza – la nuova e temporanea disciplina prevista dal decreto-legge n. 65 del 2015 realizzi un bilanciamento non irragionevole tra i diritti dei pensionati e le esigenze della finanza pubblica “.
La finanza pubblica la reggiamo noi?
E come è possibile e giustificabile che lo Stato, per tentare di correggere i propri “errori” di bilancio, si rivalga sui diritti acquisiti e consolidati dei pensionati (categoria debole, per definizione), anche a costo di vilipendere la Costituzione, piuttosto che evitando gli sprechi e le regalie (di tipo elettoralistico, ad esempio, come sono l’orgia di bonus introdotti dal Governo Renzi, che rappresentano quanto di più discrezionale e discriminante possa esistere, mentre si negano i diritti veri, dai rinnovi dei contratti all’adeguamento delle pensioni), nonché combattendo la corruzione politica (che è tanta parte della mala-gestione della cosa pubblica), l’evasione, le ruberie, le tangenti, le complicità, i privilegi ingiustificati, gli illeciti arricchimenti, la illegalità diffusa, ecc.?