Referendum dell’11 Novembre? Renzi voterebbe sì! Sono le sue dichiarazioni dell’altro ieri.
Dichiarazioni di chi ha portato alla privatizzazione di ATAF, l’azienda di trasporto pubblico di Firenze e che ora si augura un destino analogo per Roma, cioè l’ingresso di aziende che con lo scopo di profitto gestiscano il servizio. Ma cos’è cambiato a Firenze dopo la privatizzazione? Ce lo racconta un lavoratore dell’ATAF in questo breve video. Innanzitutto una penalizzazione forte per i lavoratori: taglio del personale e aumento dell’orario di lavoro, con ricorso massiccio agli straordinari. Attenzione! Questo non è un problema solo per chi lavora e non solo è un segnale sulla mancanza di investimento nel servizio, il cui peso viene scaricato su chi lo porta avanti.
Ma è anche un problema di sicurezza e di qualità dello stesso, dato che lavoratori stanchi ovviamente lavorano male e aumentano i rischi per l’utenza. Risparmio sulle manutenzioni che vengono spesso esternalizzate, mentre al contempo quando servono servizi extra in occasione ad esempio di grandi eventi, o per coprire situazione particolari, il privato la fa pagare cara al Comune. Che al contempo ha sempre più difficoltà a effettuare i controlli sulle corse effettivamente svolte e sulla qualità del servizio. Certo, è forte la tentazione di dismettere aziende pubbliche di cui la classe politica ha abusato, in cui i sindacati sono restati a guardare in cambio di qualche piccola fetta della torta, in cui privati amici sono riusciti comunque a lucrare attraverso appalti ed esternalizzazioni.
Ma la soluzione proposta è peggio del male. Di fatto normalizzerà questa situazione di fatto, a danno di lavoratori e utenti.