Abbiamo lanciato il percorso dell’Unione popolare contro la guerra, le armi, Draghi ed il draghismo. Per la pace, i diritti sociali e del lavoro, l’ambiente, l’eguaglianza sociale e civile. Ora vorrebbero impedirci di partecipare al voto con un vero e proprio attacco alle regole democratiche: costringere solo noi, che siamo opposti al governo e alla guerra, a raccogliere migliaia di firme in piena estate, mentre altri con un mero cavillo ne sono esentati solo perché hanno sostenuto il governo.
Ricordiamo che il percorso dell’Unione Popolare è nato dalla grande convergenza di forze sociali, sindacali di base ed autorganizzate, ambientaliste, politiche tra cui DEMA ManifestA Potere al Popolo e Rifondazione Comunista. Un percorso di democrazia e partecipazione che ora la casta di palazzo vorrebbe escludere dal voto.
Unione Popolare fa appello a tutte e tutti coloro che hanno a cuore la democrazia di dire la loro contro questo sopruso. Chiede al Presidente della Repubblica di esercitare il suo ruolo di garante della Costituzione per permettere una vera partecipazione democratica al voto.
In ogni caso noi ci saremo comunque. Raccoglieremo le firme anche nelle condizioni proibitive che ci sono imposte e dimostreremo che le donne e gli uomini di questo paese hanno a cuore la democrazia, la pace, la difesa dei diritti, molto più di chi li ha rappresentati nel governo. Chiediamo a tutte e a tutti di sostenere diritto di Unione Popolare a partecipare alle elezioni.
Per Simona Suriano, presidente della componente alla Camera di ManifestA, “sembra che si siano messi d’accordo per fare un regolamento ritagliato per consentire la partecipazione ai ‘soliti noti’ del trasformismo parlamentare che ha sostenuto il Governo Draghi, e allo stesso tempo per censurare ed escludere tutte quelle nuove forze sociali, politiche che emergono nella società e che chiedono il cambiamento”.
“Una ghigliottina alla democrazia – continua Suriano – che danneggia la qualità stessa del nostro sistema di rappresentanza parlamentare perché taglia fuori un pezzo significativo di Paese reale, aumenta la disaffezione alla partecipazione e alle elezioni e spinge all’astensionismo. Chissà, forse il progetto è proprio questo, vista la deriva autoritaria di questi ultimi anni. Nelle piazze con la repressione contro le forze sociali, nelle urne l’esclusione di milioni di donne e uomini che hanno pagato in questi anni le politiche neo liberiste, il precariato, la perdita dei posti lavoro, l’attacco alla qualità della vita dal punto di vista ambientale e dei diritti sociali”.
Per Luigi de Magistris, “rimuoveremo gli ostacoli per riprenderci diritti e democrazia, il popolo deve avere la possibilità di scegliere e votare chi è stato dalla parte giusta e non ha contribuito al mal governo del nostro Paese”.