Tra tutti, l’agricoltura nel suo più ampio significato, è forse il comparto economico chiave per affermare la giustizia ambientale non solo in quanto agricoltura significa cibo per l’umanità ma anche in quanto le modalità di tali produzioni determinano il rapporto con le risorse base della vita: suolo, acqua, aria, e biodiversità.
Benché l’impegno per raggiungere un equilibrio virtuoso tra agricoltura e ambiente sia al centro di un consolidato lavoro dell’UE e della comunità internazionale, il 5 aprile scorso, il Ministro dell’Agricoltura Centinaio non ha esitato a rilasciare, tale dichiarazione: “non posso pensare di chiedere ai miei agricoltori di fare sacrifici per la tutela dell’ambiente, per la tutela del consumatore finale”.
Parole che consideriamo gravissime e che allontanano l’Italia dal ruolo che l’agricoltura dovrebbe svolgere anche in merito alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
Simili affermazioni diventano ancora più gravi se pensiamo alla tanto auspicata riforma della PAC (Politica Agricola Comune) in senso sostenibile e priva di veleni ve agli impegni, già sottoscritti, dall’Italia dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite sull’agricoltura sostenibile.
Il Ministro dell’Agricoltura probabilmente pensa alle imminenti elezioni europee e vuole lasciare un segnale di vicinanza alle grandi corporazioni agricole della chimica. Signor Ministro non si può più giocare con il futuro del pianeta, ritiri le sue ciniche dichiarazioni o si dimetta.