Il Decreto Cutro strumentalizza la strage di Cutro per attaccare i diritti delle persone migranti e portare avanti politiche discriminatorie securitarie e razziste. Ma cosa prevede questo Decreto?
La stretta sulla protezione speciale:
- Non potrà essere convertita in permesso di soggiorno per ragioni lavorative
- Potrà essere rinnovato solo per sei mesi
- Con la modifica dell’art. 19 della legge quadro sull’immigrazione viene esclusa la concessione per “gravi condizioni psicofisiche”
I richiedenti asilo sono esclusi dal sistema di Accoglienza Integrazione (SAI), che sarà riservato solo a chi ha già ottenuto lo status di rifugiato.
Potenziamento dei CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio):
- Raddoppia il tempo di permanenza nei CPR
- Aumenta il numero di CPR (previsto uno per regione)
Inasprimento delle pene per gli “scafisti” mediante l’introduzione del reato di “Morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina” che prevede 30anni di carcere. In questo modo si colpiscono le ultime pedine di un sistema che sfrutta l’assenza di canali sicuri dettata dalle politiche securitarie italiane ed europee. Non ha quindi alcun senso.
Aumenterà il numero di persone irregolari. Queste persone saranno escluse, da un giorno all’altro, da ogni servizio pubblico e di tutela. Ciò genera invisibilità, accesso al lavoro nero, ricattabilità e sfruttamento.
Aumenterà il numero di persone detenute nei CPR costrette a condizioni di vita disumane. Aumenterà il numero di morti per l’assenza di canali sicuri e di corridoi umanitari.
Come si può cambiare tutto questo? Con la mobilitazione dal basso!
Per questo è nata la rete NON SULLA NOSTRA PELLE!