Ieri a Rimini è comparso questo striscione.
Sai mai che i valorosi che l’hanno apposto si sono ispirati alle dichiarazioni del Ministro per la famiglia, il signor Fontana? Proprio ieri il Ministro leghista conquistava le prime pagine dei giornali con la teoria per cui le coppie omosessuali non sono “corrispondenti ai bisogni dei minori”. Quale sia il fondamento scientifico dell’affermazione non è dato sapere.
Sempre ieri a Vicenza un uomo si è affacciato al suo balcone e ha deciso di sparare. Guarda caso ha colpito un immigrato, un operaio di origine capoverdiana che stava lavorando su un ponteggio a 7 metri d’altezza. Dice che voleva prendere un piccione. Nell’ultimo mese la caccia al piccione è tornata di moda, così 7 persone, tutte immigrate, sono rimaste ferite da spari, compresa una bambina di 1 anno.
Qualche giorno prima, il governo gialloverde decideva che era una priorità del dibattito politico e della legislatura la proposta di una legge che obbligasse a tenere il crocifisso in tutti i luoghi pubblici del paese. Il giorno dopo abbiamo assistito, in diretta social televisiva, allo sgombero del campo rom di Roma, accompagnato da esultanza salviniana e commenti allucinanti in rete. Qualcuno ha scritto “ruspa, bruciarli tutti”, riferito ai rom.
Pare che lo sgombero non sia stato seguito dalla collocazione e la sistemazione di tutti gli abitanti del campo, che abbia diviso nuclei familiari, ma di far notare questo nessuno se n’è curato.
Sarebbe da riderci se non fosse che in mezzo ci siamo noi, 60 milioni di cittadini, che se non andiamo a lavorare la mattina nessuno ci regala nulla.
Tanto fumo, tanta propaganda a costo zero – i gay, i migranti, i rom, che piacciono sempre per fare caciara – tirata fuori con una trovata al giorno del leghista di turno, senza che la parte del Movimento 5 stelle voglia – o possa, visto che il governo lo fanno insieme – placare.
Qualcuno sa che intenzioni hanno i nostri governanti per contrastare la povertà nel paese, che ormai assilla 12 milioni di persone? Che fine hanno fatto le sbandierate misure da campagna elettorale come il reddito?
Qualcuno ha idea di come hanno intenzione – DA SUBITO – di sostenere le famiglie, chi è da solo, i lavoratori dipendenti, i disoccupati, le madri?
Qualcuno sa come pensano di contrastare le mafie o come credono di attaccare la grande evasione fiscale? E la questione meridionale, la disoccupazione del mezzogiorno e lo svuotamento dei plessi universitari e studenteschi? Le grandi opere inutili e che il Movimento 5 stelle ha utilizzato per attrarre bacini di consenso dove la popolazione esprimeva netta contrarietà, il TAP o il Tav, e che adesso improvvisamente tornano a essere negoziabili? L’abolizione della Fornero che fine ha fatto? Perchè gli F-35 prima strumento di morte e sperpero di denaro pubblico ora, secondo la ministra Trenta, vanno sottoposti a delicate “valutazioni caute”?
Quello che sappiamo è che, il Decreto Dignità, attualmente ancora in fase di discussione si è modificato ed è peggiorato. Dopo la reintroduzione dei voucher, è stata rigettata la proposta di reinserimento dell’articolo 18 (altro che abolire il Jobs Act) ed è stata accolta la modifica firmata Forza Italia che alza il numero dei contratti precari possibili in un’azienda dal 20 al 30% del totale. Più di quanto avesse fatto il pessimo Poletti. Bisognava andare incontro alle richieste della Confindustria, annacquare il provvedimento per cui gli industriali avevano storto il naso.
Inconsistenza assoluta sui temi che stanno a cuore alla maggioranza, continui dietrofront da tamponare con le questioni “di principio” di cui sopra: il crocifisso, la difesa della famiglia tradizionale, l’attacco ai rom che sono tutti ladri e che vanno censiti. Lo sdoganamento di un linguaggio pubblico violento e vuoto di contenuti, che serve a spingerci gli uni contro gli altri, a non farci troppe domande, a diventare tifosi e non cittadini consapevoli, agenti di un cambiamento. Nessuno oggi può trasformare il volto dell’Italia se non rimette al centro la questione del lavoro, se non attacca l’attuale distribuzione della ricchezza e le disuguaglianze sociali. Non facciamoci fregare.