un approfondimento di Gianpiero Laurenzano, coordinatore nazionale Potere al Popolo!
Per capire il prezzo che stanno pagando le classi popolari russe a causa delle sanzioni immaginate di perdere il 40% del potere d’acquisto sui beni di importazione nel giro di una settimana.
Anzi no, perché le retribuzioni dei russi non sono neanche lontanamente paragonabili a quelle di noi europei per non parlare del livello di risparmio.
Molte e molti hanno una percezione errata della Russia e la immaginano come una super potenza.
In realtà la Federazione Russa è un paese “povero”.
Nonostante sia il primo stato per estensione, sia molto ricca di materie prime e abbia una popolazione di 144 milioni di abitanti la Russia è solo la dodicesima economia al mondo con un pil di appena 1.650 miliardi di dollari.
Tanto per dare un idea il Pil italiano è di 2.120 miliardi, quello della Cina 16.860 è quello degli USA 22.940.
Soprattutto però è spaventoso il modo in cui è distribuita la ricchezza:
il 3% dei russi detiene l’89% degli asset finanziari, il 10% possiede l’80% dell’intera ricchezza.
Numeri che vanno presi con le pinze perché c’è il sospetto che siano “aggiustati” dall’ ente di statistica per non mettere in difficoltà il governo.
Situazione prodotta tra le altre cose da un sistema fiscale fortemente regressivo caratterizzato dalla flat-tax che non a caso è il riferimento di Salvini e e di tutti gli ultra liberisti di casa nostra.
Questa è la situazione su cui graveranno le sanzioni messe in campo dall’ Occidente che avranno inevitabilmente un effetto devastante sulla popolazione.
Popolazione ostaggio degli oligarchi che dall’inizio degli anni ’90 depredano il paese delle sue enormi ricchezze.
Come ricorda il premio nobel Paul Krugman “Filip Novokmet, Thomas Piketty e Gabriel Zucman hanno sottolineato che la Russia ha registrato enormi eccedenze commerciali ogni anno dall’inizio degli anni ’90, il che avrebbe dovuto portare a un grande accumulo di attività all’estero. Eppure le statistiche ufficiali mostrano che la Russia ha solo moderatamente più attività che passività all’estero. Come è possibile? La spiegazione ovvia è che i russi facoltosi hanno schermato ingenti somme e le hanno parcheggiate all’estero.”
In poche parole la stessa contabilità nazionale russa non quadra e testimonia che da 30 anni il popolo russo viene rapinato delle sue ricchezze.
Una roba che non ha precedenti nella Storia.
Per dare un ordine di grandezza nel 2015 si stimava che gli oligarchi russi avessero all’estero patrimoni pari all’85% del Pil del loro paese!
A questo punto tutte e tutti vi starete chiedendo: ma invece di affamare un intero popolo perchè non si attaccano più semplicemente gli oligarchi?
In teoria le basi dal punto di vista giuridico ci sarebbero tutte e a parole i nostri governi hanno espresso tale volontà.
Però come spiega bene Krugman è difficile che questa cosa si realizzi davvero per due motivi:
“In primo luogo, un certo numero di persone influenti, sia negli affari che in politica, sono profondamente invischiate finanziariamente con i cleptocrati russi. Questo è particolarmente vero in Gran Bretagna.
In secondo luogo, sarà difficile perseguire il denaro russo riciclato senza rendere la vita più difficile a tutti i riciclatori di denaro, da qualsiasi parte provengano, e mentre i plutocrati russi possono essere i campioni del mondo in quello sport, non sono certo unici: persone ultra ricche in tutto il mondo mondo hanno soldi nascosti in conti offshore.”
Morale della favola: “Ciò significa che intraprendere un’azione efficace contro la più grande vulnerabilità di Putin richiederà di affrontare e superare la corruzione dell’Occidente.”
Personalmente non credo che per colpire Putin i politici dei paesi a capitalismo avanzato siano disposti ad andare contro gli intererssi della classe sociale di cui sono espressione.
Le sanzioni come le bombe sono uno strumento di guerra e a rimanerci sotto come al solito è la povera gente.
Read “NO TO WAR, NO TO SANCTIONS!” in English.