Un attivista di Potere al Popolo è stato appena fermato dalla polizia e condotto in commissariato a Giugliano in Campania (NA). Di cosa è colpevole? Il ragazzo ha osato contestare Matteo Renzi durante un’iniziativa di campagna elettorale, rinfacciando all’ex premier alcuni dei provvedimenti di cui il Partito Democratico si è reso artefice negli ultimi anni. In particolare, il decreto Minniti-Orlando e la missione militare che impegna l’esercito italiano in Niger.
Viola Carofalo, capo politico e portavoce nazionale di Potere al Popolo! – “Riteniamo doveroso oltre che necessario poter contestare un partito che, proprio in queste ore è tornato nell’occhio del ciclone per il suo coinvolgimento nello scandalo relativo allo smaltimento illecito dei rifiuti. Un coinvolgimento non marginale, considerato che il PD governa la Regione con De Luca e che è la stessa famiglia del governatore ad essere invischiata nel giro di tangenti portato alla luce dall’inchiesta di Fanpage. Lo stesso De Luca che invocava la compravendita di voti per il Referendum costituzionale a suon di fritture di pesce. Lo stesso De Luca che il Partito Democratico ha ritenuto di lasciare in sella, in cambio delle clientele di cui il governatore è garante, nonostante fosse indagato per corruzione proprio a proposito di appalti truccati sulla sanità campana. Fin quando il Partito Democratico sarà specchio dello scempio che mette a rischio la nostra salute e il nostro ambiente, saremo sempre in prima fila a contestarlo e non permetteremo sfilate elettorali. Esprimiamo solidarietà incondizionata al nostro militante, attualmente trattenuto nei locali del commissariato di Giugliano”.