Stamattina abbiamo partecipato alla conferenza stampa convocata dal movimento “Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali” per discutere una proposta che regolamenti il volontariato culturale.
Abbiamo iniziato portando i saluti dei dipendenti di Napoli Sotterranea, uno de maggiori siti archeologici napoletani, con oltre 1 milione di visitatori all’anno, che hanno avuto il coraggio due mesi fa di denunciare pubblicamente la loro condizione: senza contratto ma lavoratori a tutti gli effetti, con turni di 8 ore anche.
In Italia oggi il lavoro di centinaia di migliaia di uomini e donne viene sottopagato e non contrattualizzato. Ufficialmente le ONLUS parlano di volontariato, dietro però c’è uno sfruttamento intensivo del lavoro nero. Il volontariato è un’altra cosa, non uno strumento per inasprire una guerra tra lavoratori sempre più poveri.
Le nostre proposte concrete:
1. sanzioni alle amministrazioni pubbliche che sforano le quantità di volontari
2. revocare immediatamente le concessioni ai privati laddove si verifica l’impiego di lavoratori a nero che, nei fatti, compaiono come volontari.
Il nostro paese è ricco di storia, arte, cultura: un bene comune da valorizzare per l’intera collettività e che, se non sottoposto a forme di speculazione, potrebbe dare lavoro dignitoso a milioni di persone tutelando i diritti dei lavoratori e il patrimonio culturale stesso!