Ieri mattina, 13 luglio 2018, nell’ambito di un’inchiesta partita dalla procura di Torino, sono state effettuate numerose perquisizioni a carico di attivisti del csoa Askatasuna e dello spazio popolare “Neruda”.
Al momento si parla di 15 misure cautelari, delle quali 9 arresti domiciliari.
Ancora una volta la procura torinese ha attivato un meccanismo repressivo che mira a colpire gli attivisti sociali che si mobilitano contro le politiche di austerity e le devastazioni ambientali, rivendicando il diritto all’abitare e agli spazi sociali. Pratiche e lotte che in questi anni hanno dimostrato, con i fatti e con le analisi, la vitalità di una generazione che molti, evidentemente, vorrebbero schiacciata dalla crisi.
L’operazione di ieri svela le carte in tavola: punisce chi si oppone alle barbarie quotidiane, punisce chi non si è arreso ad un destino di precarietà, punisce chi, alle lamentele, ha preferito la pratica dell’autorganizzazione, punisce chi si oppone ad un governo razzista e xenofobo.
Chiediamo l’immediato rilascio degli attivisti sottoposti alla cautela degli arresti domiciliari e la revoca di tutte le misure prescrittive eseguite, denunciamo la volontà del Ministro degli Interni di alzare il livello di “tensione” e ribadiamo il diritto a manifestare il dissenso.
Potere al Popolo!