Immaginate questo scenario. L’11 settembre 1973, i settori reazionari dell’esercito cileno, guidati dal generale Augusto Pinochet e autorizzati dal governo degli Stati Uniti, non lasciarono le loro caserme. Il presidente Salvador Allende, che guidava il governo di Unità Popolare, si recò nel suo ufficio a La Moneda a Santiago per annunciare un plebiscito sul suo governo e per chiedere le dimissioni di diversi generali importanti. In seguito, Allende continuò la sua lotta per ridurre l’inflazione e per realizzare il suo programma di avanzamento dell’agenda socialista in Cile.
Fino al momento in cui l’esercito cileno scese su La Moneda nel 1973, Allende e il governo di Unità Popolare stavano combattendo per difendere la sovranità del Cile, in particolare sulle sue risorse di rame e sulla sua terra, mentre cercavano di raccogliere fondi sufficienti per sradicare la fame e l’analfabetismo e per produrre mezzi innovativi per fornire assistenza sanitaria e alloggio. Il governo di Allende basava il suo operato sul programma di Unità Popolare (1970):
Le aspirazioni sociali del popolo cileno sono legittime e realizzabili. Esso vuole, ad esempio, alloggi dignitosi senza rincari che esauriscano il suo reddito; scuole e università per i propri figli; salari sufficienti; la fine una volta per tutte dei prezzi elevati; lavoro stabile; assistenza medica tempestiva; illuminazione pubblica; Fogne; acqua potabile; strade asfaltate e marciapiedi; un sistema di sicurezza sociale giusto e funzionante, senza privilegi e senza pensioni da fame; telefoni; polizia; parchi giochi per bambini; aree ricreative; e località turistiche e balneari accessibili.
La soddisfazione di questi giusti desideri del popolo – che, in verità, sono diritti che la società deve riconoscere – sarà una preoccupazione di alta priorità per il governo popolare.
Il popolo cileno, guidato dal governo di Unità Popolare, nel prendere il controllo della sua vita economica e politica e lavorare duramente per migliorare il suo mondo sociale e culturale, ha inviato un bagliore nel cielo annunciando le grandi possibilità del socialismo. I loro progressi rispecchiavano quelli che erano stati raggiunti in molti altri progetti, come a Cuba, e aumentavano la fiducia delle persone nella sperimentazione delle proprie possibilità in tutto il Terzo Mondo. Lo sradicamento della povertà e la creazione di alloggi per ogni famiglia è stata un’ispirazione per l’America Latina. Se il progetto di Unità Popolare non fosse stato abbreviato, avrebbe potuto benissimo incoraggiare altri progetti di sinistra a chiedere la soddisfazione dei giusti desideri in un mondo in cui era possibile raggiungerli. Non vivremmo più in un mondo di scarsità, che impedisce la realizzazione di questi desideri. Nessun Chicago Boy sarebbe arrivato con la sua nociva agenda neoliberista per sperimentare nel laboratorio di un regime militare. Le mobilitazioni popolari avrebbero messo a nudo il desiderio illegittimo della classe capitalista di imporre l’austerità al popolo in nome della crescita economica. Con l’espansione dell’agenda di Allende, condotta attraverso un governo decentralizzato e la mobilitazione popolare, i “giusti desideri” del popolo avrebbero potuto eclissare la ristretta avidità del capitalismo.
Ma il colpo di stato è avvenuto. La dittatura militare ha ucciso, fatto sparire e mandato in esilio centinaia di migliaia di persone, mettendo in moto una dinamica di repressione che è stata difficile da invertire per il Cile, nonostante il ritorno alla democrazia nel 1990. Da laboratorio per il socialismo, il Cile – sotto la stretta morsa dei militari – è diventato un laboratorio per il neoliberismo. Nonostante la sua popolazione relativamente piccola di circa dieci milioni (un decimo della popolazione brasiliana), il colpo di stato in Cile nel 1973 ha avuto un impatto globale. A quel tempo, il golpe non fu visto solo come un colpo di stato contro il governo di Unità Popolare di Salvador Allende, ma come un colpo di stato contro il Terzo Mondo.
Vi invitiamo a leggere il nostro dossier e condividerlo. Questi dossier – prodotti una volta al mese – sono il prodotto della collaborazione e del duro lavoro, una sintesi di come noi, come istituto radicato nei movimenti popolari, vediamo gli eventi chiave della nostra storia. Le opere d’arte riprodotte in questo dossier provengono dal Museo della Solidarietà Salvador Allende, che ha conservato le opere del periodo dell’ Unità Popolare e della lotta contro il colpo di stato. Siamo gratə a loro, e a ICAL, per la loro collaborazione basata sulla solidarietà e contro l’etica neoliberista dell’avidità provinciale.
Il colpo di stato del 1973 in Cile ha distrutto vite umane e sospeso un processo di grandi promesse. Oggi, quella promessa deve essere rianimata.
Con affetto,
Vijay
*Traduzione della trentaseiesima newsletter (2023) e dell’Allerta Rossa n. 17 di Tricontinental: Institute for Social Research.
Come Potere al Popolo traduciamo la newsletter prodotta da Tricontinental: Institute for Social Research perché pensiamo affronti temi spesso dimenticati da media e organizzazioni nostrane e perché offre sempre un punto di vista interessante e inusuale per ciò che si legge solitamente in Italia. Questo non significa che le opinioni espresse rispecchino necessariamente le posizioni di Potere al Popolo. A volte accade, altre volte no. Ma crediamo sia comunque importante offrire un punto di vista che spesso manca nel panorama italiano.