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#DESPEJOZERO: STOP AGLI SFRATTI IN BRASILE!

In Brasile, il governo ultra-conservatore di Bolsonaro va ancora una volta all’attacco contro i movimenti sociali. A fine giugno 2022 scadrà la misura cautelare emessa dal Supreme Tribunale Federale (ADPF n° 828) che aveva sospeso gli sfratti durante il periodo di pandemia di Covid-19. Ancora una volta, migliaia e migliaia di persone e famiglie rischiano di perdere casa e terra e di ritrovarsi in una situazione ancora più precaria.

Già a marzo del 2022 le mobilitazioni sociali in Brasile sono riuscite ad ottenere la proroga della misura fino al 30 giugno 2022, anche grazie a un’importante pressione internazionale. La realizzazione di un potente tweet storm internazionale, l’invio di oltre 800 lettere di richiesta di proroga della sospensione degli sfratti al Ministro Luiz Carlos Barroso del Tribunale Supremo Federale (STF) e il sostegno di 50 personalità internazionali del mondo accademico, politico e giuridico hanno rafforzato il movimento #DespejoZero (zero sfratti) brasiliano.

Oggi il Movimento dei Lavoratori Senza Terra del Brasile – lMST – ha bisogno di tutto il sostegno internazionale possibile per vincere questa seconda battaglia: ottenere un’altra proroga della sospensione degli sgomberi fino alla fine dell’anno 2022.

Questa situazione minaccia oltre mezzo milione di persone che rischiano di rimanere senza casa. Eppure le condizioni che hanno portato alla moratoria sugli sfratti ancora oggi sono realtà: Con l’arrivo della quarta ondata di Covid-19 in Brasile e l’approfondimento della crisi globale, sono proprio i più vulnerabili ad esserene colpiti maggiormente e a subire un peggioramento delle proprie condizioni economiche e sociali.

In gioco c’è inoltre la produzione alimentare vitale realizzata negli insediamenti e negli accampamenti dell’MST. Durante la pandemia, questi lavoratori agricoli hanno fornito oltre 6.000 tonnellate di cibo d’emergenza. Se gli sgomberi delle loro terre occupate avvenissero, anche queste fonti alimentari essenziali scomparirebbero, malgrando il disperato bisogno dalla popolazione brasiliana. Si tratta di insediamenti e accampamenti che esistono da decenni ormai e in cui gli occupanti hanno costruito ambulatori, scuole e altri servizi di base e che ora rischiano di sparire da un giorno a l’altro.

Attualmente, i rapporti di forza sono ancora sfavorevoli ai movimenti sociali. I proprietari terrieri, l’agrobusiness e il capitale immobiliare sta esercitando una grande pressione sulle istituzioni politiche e giudiziarie per porre fine alle occupazioni e per mettere in esecuzione il provvedimento di sfratto. Proprio nel contesto delle elezioni politiche (ad ottobre 2022 si voterà il nuovo presidente), Bolsonaro vuole soddisfare le richieste di questi settori legati agli interessi terrieri e immobiliari.

I movimenti popolari si stanno già mobilitando per bloccare questa decisione ed estendere la sospensione degli sfratti. Il 21 giugno ci sarà una grande mobilitazione nazionale #DespejoZero nelle campagne e nelle città a cui tutti sono invitati a patecipare anche come campagna social utilizzando gli hashtag #BrasilSemDespejo #DespejoZero #MSTporDespejoZero.

Oggi, più che mai, la solidarietà internazionale è fondamentale. L’MST è un faro di speranza per le comunità rurali di tutto il mondo e leader del movimento contadino globale La Via Campesina. Proprio come l’MST ha sempre costruito la solidarietà oltre i propri confini, oggi ha bisogno della nostra solidarietà.

Per questo motivo, chiediamo a tutti i nostri amici, alle organizzazioni sociali e politiche e ai movimenti popolari di unire le forze nella campagna internazionale #DespejoZero.

FIRMA QUI LA LETTERA CHE CHIEDE LA PROROGA DEGLI SFRATTI!

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