Storia di classe, per ricordarci che solo unendosi per lottare si vince
Ci hanno insegnato che siamo soli, soli di fronti al potere, di fronte al capo che ti minaccia, soli spaventati da lingue che parlano parole diverse, o anche solo dal nostro vicino di casa; la propaganda di televisioni e giornali ci vuole isolare dalle altre persone: ci spiegano che è inutile confrontarsi con gli altri, pericoloso organizzarsi, impossibile vincere. Ma la nostra storia ci ricorda che quei diritti e quel welfare che ora ci vengono strappati a colpi di decreti legge non sono stati regali dall’alto di governi più buoni, bensì sono stati strappati a forza dalle lotte dei lavoratori organizzati, sono state difficili e faticose conquiste dal basso. Dietro a ogni diritto conquistato per tutti, c’è una storia di lotta. Potere al Popolo non stringe le mani ai banchieri, agli industriali, o ai potenti di Bruxelles, ma vuole ricominciare a percorrere quella strada, un percorso collettivo che prima di tutto metta insieme le persone per dire che di fronte alla precarietà, allo sfruttamento e alla paura, la nostra arma più potente siamo noi che camminiamo insieme. Ricostruiamo questa storia di classe fatta da tante storie e resistenze collettive del passato remoto, di quello recente e dell’oggi… Tanti racconti che vogliono unirsi in uno solo, grande e potente, che sia fondamento per la storia collettiva del nostro futuro. La prima storia è quella di Kaba, uno dei protagonisti della Marcia della Dignità, che l’autunno scorso ha visto centinaia di migranti dire basta alle condizioni disumane del campo di Cona. In centinaia si sono organizzati per andare col prefetto di Venezia. Prefetto e Questore, che da mesi assicuravano l’impossibilità di trovare altri luoghi per queste persone, in soli 3 giorni garantirono a oltre 300 persone nuovi e dignitosi alloggi. Chi ha osato sfidare il potere, si è conquistato la sua dignità.