Giovedì 14 novembre il consiglio d’amministrazione della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) si riunirà per decidere definitivamente se bloccare o meno i finanziamenti alle fonti fossili di energia a partire dal 2020. La proposta doveva essere varata già ad ottobre, ma sulla decisione hanno pesato moltissimo le pressioni della Commissione Europea che, fortemente condizionata dalla Germania, non ha voluto esprimere posizioni rigide a riguardo.
È bene ricordare a tal proposito che il CdA della BEI è costituito dai governi dei paesi membri dell’Unione Europea ed è quindi fondamentale, secondo noi, che i rappresentanti italiani si esprimano in quella sede contro ogni ipotesi di ulteriore finanziamento ai combustibili fossili. La situazione è piuttosto delicata. L’Italia, dopo la Spagna, è stata negli ultimi anni tra i maggiori beneficiari di questi investimenti. Soltanto tra il 2013 e il 2017 la BEI ha stanziato in Italia circa 11 miliardi di euro per progetti legati ai combustibili fossili di cui ben 8 miliardi per il gas. Probabilmente è stato questo il vero motivo che ha spinto l’Italia ad esprimere poche settimane fa la volontà di continuare ad investire nuovi fondi europei nel gas naturale. Tutto questo ci preoccupa molto.
In questo quadro riteniamo che continuare ad investire miliardi di euro nell’industria del fossile non solo spianerà la strada alla realizzazione di nuove centrali turbogas sul territorio italiano, ma rallenterà inevitabilmente lo sviluppo e la diffusione di quelle tecnologie indispensabili per produrre ed accumulare energia pulita da fonti rinnovabili. Finanziare oggi l’estrazione, il trasporto e la combustione delle fonti fossili significa condannare il pianeta ad ulteriori decenni di emissioni nocive e climalteranti.
Proprio per questo consideriamo fondamentale la data del 14 novembre. I finanziamenti ai combustibili fossili vanno bloccati subito e senza alcuna esitazione. Vedremo se il governo in carica darà seguito alle sue dichiarazioni “green” o se, alla prova del nove, si dimostrerà ancora una volta funzionale e complice delle grandi multinazionali dell’energia.
Per questi motivi Potere al Popolo sostiene convintamente le iniziative pubbliche che nei prossimi giorni cercheranno di fare pressione sul governo affinché si esprima nettamente ed in ogni sede contro il finanziamento dei combustibili fossili in Europa e a favore di una nuova strategia energetica nazionale basata esclusivamente sulle energie pulite.
Potere al Popolo!