Il 10 Novembre sarà votato al Senato, per la conversione in legge, il provvedimento del ministro Salvini denominato “Decreto Sicurezza”. Si tratta di un arretramento pericoloso in materia di diritti e libertà, contro il quale in tutta Italia ci si sta muovendo: a Bologna e Torino il consiglio comunale lo ha “sospeso”, mentre il 10 stesso una grande manifestazione nazionale attraverserà le strade di Roma per rigettare questo indegno provvedimento.
Abbiamo il dovere di fermarli e la possibilità di farlo.
Tante e tanti, tra coloro che seguono le nostre pagine, probabilmente hanno votato per il Movimento 5 Stelle; alcuni, forse, anche per la Lega. Lo hanno fatto perché stufi delle prese in giro di chi ci ha governato prima, delle false promesse di chi a parole diceva di voler aiutare chi lavora e nei fatti ha continuato a fare gli interessi dei ricchi e delle imprese.
Ci rivolgiamo a chi ha sostenuto questa maggioranza perché voleva un vero reddito di cittadinanza, perché voleva andare in pensione prima di morire, perché non voleva più speculazioni sui propri territori e non voleva continuare a vedere le mafie arricchirsi: il DL Sicurezza va nella direzione opposta a tutto questo.
Si identificano come nemici gli immigrati, i richiedenti asilo, quelli che, in situazione di precarietà abitativa, occupano le case, quelli che per difendere il posto di lavoro bloccano le strade: persone in condizione di disagio e miseria, esattamente il contrario dei responsabili della situazione in cui siamo, che vengono anzi favoriti, loro e gli interessi criminosi che spesso ci sono dietro.
Noi parliamo a chi ha paura delle strade e delle scuole che crollano, del lavoro che non c’è, dei territori devastati, della grande criminalità organizzata; parliamo a chi sa, o inizia a capire, che il suo problema non sono “i barconi”, gli ambulanti, i senzatetto. Non avete votato per questo: non avete votato per consegnarvi alla paura e all’odio, ma per superare paura e odio.
Per questo vi invitiamo a non arrendervi e non piegare la testa: chi è in Parlamento, e magari ci è arrivato parlando di democrazia diretta e di onestà, ha il dovere di ascoltarci. Scriviamo ai parlamentari eletti nelle nostre circoscrizioni e spieghiamo loro perché vogliamo che votino contro questo decreto ad ogni costo, anche in caso di fiducia.
A questo link (http://www.camera.it/leg18/28) trovate l’elenco dei deputati e come contattarli; a questo (http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Attsen/Sena.html) l’elenco dei senatori.
Quella che segue, invece, è una bozza di breve lettera che è possibile inviare ai membri della maggioranza.
“Gentile Onorevole,
Lei è stato eletto come rappresentante del territorio in cui vivo. Nei prossimi giorni si troverà a discutere e a votare per la conversione in legge del Dl Sicurezza. Le scrivo per chiederLe di riflettere sul provvedimento e sui suoi effetti, e di votare contro. Il mandato che avete ricevuto dal popolo italiano aveva l’obiettivo di invertire la marcia sul lavoro e sulle pensioni, restituire dignità ai 5 milioni di poveri, bloccare le speculazioni edilizie e territoriali, la devastazione ambientale, gli affari delle mafie di ogni tipo. Il dl Sicurezza non risponde a nessuna di queste domande, mentre criminalizza i poveri, i lavoratori che difendono il proprio posto, i disperati che fuggono dalle guerre e contemporaneamente fa grossi regali proprio alle mafie che dovrebbe combattere. Io non voglio vivere in un Paese dominato dalla paura e dall’odio per il più povero; voglio un Paese dove, parlando di sicurezza, si metta al centro la manutenzione dei territori, la lotta ai crimini contro i poveri, alle mafie, all’evasione e all’elusione fiscale, e non la caccia a qualche disperato e la prigione per chi difende la propria dignità. Il dl sicurezza renderebbe il nostro Paese più pericoloso, più oppressivo, meno libero: noi non vogliamo questo, e ci opporremo con ogni mezzo possibile all’approvazione del decreto e, eventualmente, alla sua applicazione. Le italiane e gli italiani hanno bisogno di vera sicurezza, non di un governo che agiti mostri che non ci appartengono e da cui non ci faremo spaventare.