Basta Salari da fame!
Basta aumenti dei Prezzi e delle Tariffe!
PRETENDIAMO IL SALARIO MINIMO, ORGANIZZIAMO LA LOTTA POPOLARE AL CAROVITA!
E’ un autunno amaro quello che stanno vivendo i settori popolari del nostro paese.
A fronte di una pandemia la cui gestione è completamente sfuggita di mano, davanti alla ristrutturazione produttiva che dopo lo sblocco dei licenziamenti sta già investendo migliaia di lavoratori con la chiusura e la delocalizzazione di decine di stabilimenti, ora, nel giro di poche settimane, stiamo avvertendo un aumento generale considerevole dei prezzi e delle tariffe.
Tutto ciò accade nell’unico paese europeo in cui negli ultimi trent’anni si è assistito a una diminuzione dei salari, e mentre la Legge di Bilancio 2022 voluta da Draghi restringe l’accesso al Reddito di Cittadinanza!
Come se non bastasse, ciò che resta dei Servizi Pubblici è accessibile a un prezzo in costante rialzo. Di fatto si sta concretizzando la cancellazione di tutte quelle misure di “stato sociale” che, sia nazionalmente e sia territorialmente, costituivano una sorta di aiuto e di facilitazioni economiche alle famiglie e ai ceti popolari.
Basta – quindi – fare un piccolo conto dei vari aumenti che si stanno sommando e il nostro salario e la nostra pensione risultano sono sempre più leggere ed impossibilitate ad “arrivare a fine mese”.
Del resto le stesse statistiche ufficiali certificano che – almeno dall’esplodere della crisi pandemica ad oggi – è aumentato considerevolmente il numero dei “nuovi poveri”, e da Milano a Palermo si allungano le file davanti alle mense per un pasto caldo.
Il Governo Draghi, i signori dell’Unione Europea, il padronato e i grandi mezzi di informazione ci avevano promesso che “sarebbe andato tutto bene”, che dalla Pandemia “saremmo usciti migliori” e che – finalmente – si sarebbe avviato un periodo di “tranquillità sociale” dopo le immani sofferenze della crisi Covid.
Nulla di più falso e di ingannevole. Anzi l’aumento dell’inflazione, i licenziamenti, il diffondersi della precarietà del lavoro, il nuovo attacco al sistema pensionistico e la vergognosa campagna – razzista e classista – contro i percettori del Reddito di Cittadinanza, stanno configurando una gigantesca offensiva contro le nostre condizioni di vita e di lavoro.
Altro che “arrivo dei soldi europei” (il PNRR) e altro che le chiacchiere sulla fantomatica “ricostruzione dello stato sociale”!
La realtà quotidiana – quella che si vive nei posti di lavoro, nei territori, nei mercati o quella rappresentata dalle bollette che arrivano continuamente – è fatta di nuovi sacrifici, di perdita del potere d’acquisto, di nuove privazioni e di continua distruzione del diritto ad una vita degna.
POTERE AL POPOLO DENUNCIA QUESTO ENNESIMO SCHIAFFO IN FACCIA AI NOSTRI DIRITTI ED ALLA NOSTRA DIGNITA’ E LANCIA UN MESSAGGIO DI MOBILITAZIONE POPOLARE E DI LOTTA!
Occorrono interventi risolutori contro la spirale antipopolare dell’aumento dei prezzi e delle tariffe. Occorre organizzarsi per imporre – al Governo, alle Istituzioni locali ma anche alle catene della Grande Distribuzione Organizzata – una serie di misure concrete di difesa e tutela sociale. Occorre lottare perché la nostra legislazione intervenga sulla questione salariale e sul contrasto al carovita. Alcune proposte semplici:
- IL SALARIO MINIMO DI 10 EURO NETTI ORARI
- LA GARANZIA DI UN REDDITO MINIMO MENSILE ED ESTENSIONE DEL REDDITO DI CITTADINANZA PER LE FAMIGLIE A RISCHIO POVERTA’
- IL BLOCCO DEI PREZZI ALL’INGROSSO
- LA CALMIERAZIONE DEI PREZZI DEI PRODOTTI DI PRIMA NECESSITA’
- L’ESTENSIONE DEI BONUS SOCIALI (PER LE UTENZE DOMESTICHE, PER I TRASPORTI PUBBLICI)
- LA CANCELLAZIONE DEL TICKET SANITARIO
- LA REINTRODUZIONE DELL’EQUO CANONE PER LE LOCAZIONI
- LA SOSPENSIONE DEI PROFITTI PER GLI AZIONISTI DELLE EX MUNICIPALIZZATE
- GLI INVESTIMENTI NEL WELFARE, DIROTTANDO I FONDI OGGI VERGOGNOSAMENTE ASSEGNATI ALLE FAMIGLIE RICCHE CON IL NUOVO ASSEGNO UNICO UNIVERSALE
Ecco perchè parteciperemo alle manifestazioni del No Draghi Day, il prossimo sabato 4 dicembre, nei principali capoluoghi di regione italiani.
Inoltre, stiamo lavorando a una giornata di mobilitazione nazionale a metà dicembre in aperta opposizione all’aumento dei prezzi e all’ennesimo tentativo di scaricare i costi della crisi generale sui nostri salari, i nostri stipendi e le nostre pensioni.
Come sempre ci troverete, in preparazione di queste giornate, ai vari banchetti, presidi di quartiere, Case del Popolo disseminati nei vari territori e nelle varie città!