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Il neoeletto coordinamento di Potere al Popolo si è riunito: buona la prima!

Camara Fantamadi aveva 27 anni quando, di ritorno a casa dai campi, si è accasciato al suolo e non si è più alzato. Troppe per il suo corpo le ore di lavoro nei campi del brindisino. Troppi i 42°C e il caldo cocente. Troppo rapidi probabilmente i ritmi di lavoro.

Il ricordo di Camara Fantamadi, ucciso dallo sfruttamento e non semplicemente dal caldo – perché se sei sotto un ombrellone al mare 42°C non ti ammazzano, e le parole di Pape Daouda Mbengue, delegato dell’USB Braccianti proveniente dalla piana di Rosarno (RC): “Le parole non bastano, servono azioni concrete”, hanno aperto il Coordinamento Nazionale di Potere al Popolo! Di sabato 26 giugno, offrendo uno spaccato di quello che accade in buona parte del nostro Paese.

Perché non è solo l’agricoltura a presentare condizioni di sfruttamento dal sapore delle piantagioni portate avanti da manodopera in regime schiavistico.

Nei magazzini della logistica la lunga filiera di appalti e subappalti, che partono da enormi multinazionali e arrivano fino a piccole cooperative, assicurano enormi livelli di profitto altissimi per la parte imprenditoriale e tassi di sfruttamento altissimo per i lavoratori impiegati, spesso, tra l’altro, in maniera del tutto illegale.

Nel terziario a basso valore aggiunto, più in generale, generazioni di lavoratrici e lavoratori sono retribuiti con pochi euro l’ora, coperti da contratti fraudolenti, senza spesso nemmeno la garanzia della continuità lavorativa.

E ora che il tanto atteso “rimbalzo” sembra a portata di mano, il mantenimento di tali livelli di sfruttamento diviene chiave per l’imprenditoria nostrana.

AGGRESSIVITÀ DELLE CLASSI DOMINANTI E NUOVA CONFLITTUALITÀ OPERAIA E POPOLARE

Di qui una sempre crescente aggressività e insofferenza delle classi dominanti. Che si dispiega nella battaglia campale lanciata dalla Confindustria per ottenere lo sblocco dei licenziamenti – contro cui Potere al Popolo! si mobilita mercoledì 30 giugno in tante città del Paese – ma anche nella violenza fisica delle squadracce assoldate per attaccare i picchetti operai prima a San Giuliano Milanese, poi a Tavazzano (Lodi), ancora alla TexPrint di Prato, infine a Briandate (Novara), località in cui si è arrivati a un nuovo salto di qualità con l’omicidio di Adil Belakhdim, delegato del SI Cobas, investito da un autista che voleva forzare il picchetto dei lavoratori.

L’insofferenza è palese anche nelle parole di quei ristoratori, albergatori, gestori di stabilimenti balneari, che lamentano la mancanza di lavoratori e lavoratrici. Da settimane sui media va in onda una criminale campagna quotidiana contro uno strumento importante come il reddito di cittadinanza, reo di permettere a troppe persone, soprattutto giovani, di starsene stesi sul divano invece di attivarsi e cercare un lavoro. In realtà si attacca l’indisponibilità di fasce crescenti della popolazione a sottostare a regimi di sfruttamento brutale, magari anche grazie a forme di sostegno e sussidi – in primis proprio il reddito di cittadinanza – che permettono di sfuggire parzialmente alla morsa della fame e al ricatto imprenditoriale.

L’aggressività padronale segnala che in molti settori delle classi dominanti si è fatta largo l’idea di dover afferrare l’agognato “rimbalzo” a ogni costo. Di qui la necessità di eliminare qualsiasi ostacolo gli si possa presentare davanti.

Da questo punto di vista, la conflittualità operaia presente in alcuni settori – soprattutto nella logistica in cui registriamo inoltre il dato estremamente positivo dello sciopero congiunto USB e SI Cobas – e l’indisponibilità di fasce sempre più ampie di popolazione, in particolar modo giovanile, a sottostare a condizioni di precarietà e sfruttamento assoluto, sono la faccia della medaglia cui Potere al Popolo! Deve guardare con enorme attenzione. Per costruire sostegno alle lotte dei “nostri” e, allo stesso tempo, per lavorare nella direzione della costruzione di un orizzonte condiviso da settori via via più ampi della nostra gente.

IL QUADRO COMPLESSIVO

Tutto ciò avviene in un’epoca pandemica in cui si stanno dando passaggi di notevole interesse.

Se da un lato il PNRR del Governo Draghi, pompato dai media, ha instillato speranze di palingenesi che verranno probabilmente disattese.

Ad esempio, la promessa di Beppe Grillo di avere un “super-ministero della Transizione Ecologica”, con tutti gli strumenti necessari per avviarla per davvero, si è rivelata ben presto una mera operazione di “greenwashing”, buona per ottenere i “sì” grillini alla fiducia al Governo Draghi e poco più. Vero è, infatti, che il ministero diretto da Cingolani sta tutelando gli interessi della grandi aziende inquinanti, affidando di fatto loro le redini della missione prevista dal PNRR, con conseguente assoluta continuità con inquinamento e devastazione che hanno caratterizzato la fase pre-PNRR: si continua a puntare sul gas, le “grandi opere” sono tutt’altro che messe da parte, le “semplificazioni” servono in realtà ad allentare i controlli anche in termini di tutela dell’ambiente…

Se da un lato le speranze disattese potranno lasciare il passo a scoramento e frustrazione, dall’altro le convulsioni del sistema partitico italiano stanno producendo accelerazioni non secondarie.

Non è casuale lo sfaldamento del M5S, meteora della politica italiana che dopo la schiacciante vittoria del 2018 ha di fatto perso il ruolo storico avuto per qualche anno e oggi è avviluppato in una fortissima tensione tra un nostalgico e impossibile ritorno alle origini e la trasformazione in un partito moderato dalle tinte verdi, pronto a essere parte organica del sistema di potere nazionale.

Si tratta di fenomeni non meramente nazionali: le convulsioni sono sistemiche e la ridefinizione è quella dell’intero quadro globale, come mostrano i sommovimenti tra le principali potenze planetarie, in primis USA e Cina, nonché le tensioni interne alle costruzioni sovranazionali come l’UE.

COSA STA FACENDO POTERE AL POPOLO!

In questa fase caratterizzata da enorme incertezza a livello internazionale, in cui le narrazioni che sono state dominanti per decenni si stanno sgretolando, senza però lasciare la strada a una nuova “freccia del tempo”, emerge la necessità di lavorare per una migliore definizione del progetto politico e sociale che portiamo avanti, tanto in termini di organizzazione interna quanto in quelli di caratterizzazione verso l’esterno.

Per farlo abbiamo bisogno di moltiplicare le antenne costituite dai nostri attivisti e dalle nostre attiviste, rafforzare ulteriormente la nostra presenza territoriale. Quella che, anche in tempi di pandemia, in virtù dell’attivazione quotidiana delle nostre Case del Popolo e di strumenti di mutualismo vecchi e nuovi, ci ha permesso non solo di rispondere a bisogni insoddisfatti della nostra gente, ma anche di fare inchiesta, comprendere, costruire lotte, elaborare soluzioni e nuovi possibili orizzonti.

Accanto a questo, il nuovo Coordinamento Nazionale e il nuovo Esecutivo – eletto in presenza proprio in occasione della riunione di sabato 26 giugno – avranno il compito di ridefinire e rilanciare l’opera dei Tavoli di Lavoro, strumento prezioso di partecipazione, riflessione ed elaborazione e preparare il terreno per un dibattito più preciso e approfondito all’interno della nostra comunità sulle questioni fondamentali che affrontiamo nel giorno dopo giorno e che sempre più si imporranno all’ordine del giorno nei prossimi mesi. Tanti interventi, infatti, hanno sottolineato l’opportunità e la necessità di lavorare per acquisire un punto di vista compiuto sulla evoluzione sociale e politica, a partire dai cambiamenti avvenuti con l’irruzione sulla scena della pandemia e tenendo anche presente la scadenza delle elezioni politiche che dovrebbero tenersi nel 2023. Con l’obiettivo di costruire, con la riflessione e la partecipazione ai momenti di lotta che si danno nel nostro Paese e con l’organizzazione del mutualismo, la prospettiva di un socialismo fondato su partecipazione e protagonismo popolare.

A tal fine, per approfondire la situazione politica generale e la collocazione di Potere al Popolo! in essa, sono state fatte diverse proposte di lavoro; spetterà all’esecutivo, che ha anche il compito di coordinare i tavoli tematici, di definire i temi e le modalità di questo necessario approfondimento.

LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 22 MAGGIO CONTRO I BREVETTI SUI VACCINI E LA GIORNATA NAZIONALE DEL 30 GIUGNO CONTRO LO SBLOCCO DEI LICENZIAMENTI

Dopo la manifestazione nazionale del 22 maggio contro i brevetti sui vaccini, abbiamo lanciato per il 30 giugno una giornata nazionale contro lo sblocco dei licenziamenti. In decine di città attiviste e attivisti di Potere al Popolo! hanno portato dinanzi alle sedi della Confindustria o a quelle di aziende in cui si stanno svolgendo importanti vertenze non solo la necessità di prolungare il blocco dei licenziamenti, ma soprattutto quello di ripensare un sistema subalterno alla logica e agli interessi imprenditoriali e non, invece, ai bisogni e alle aspirazioni di lavoratori e lavoratrici.

Nei mesi estivi che abbiamo davanti staremo tutt’altro che con le mani in mano. Saremo impegnati magari anche al mare, ma per contrastare lo sfruttamento intensivo di chi, godendo di concessioni statali quasi gratuite, offre paghe da fame e condizioni pietose a bagnini, camerieri, addetti alla spiaggia.

LE MOBILITAZIONI IN OCCASIONE DELLE RIUNIONI DEL G20

E, come già fatto a maggio a Roma in occasione del G20 Sanità e a giugno prima a Catania per il G20 Formazione e Lavoro e poi a Matera/Bari per il G20 Esteri, siamo mobilitati in questi mesi non solo per contestare i vertici internazionali in corso nel nostro Paese, ma anche per costruire una visione altra del futuro che vogliamo conquistare.

Le prossime giornate che vedranno impegnata la comunità di Potere al Popolo! Vanno dal 20 al 23 luglio, quando a Napoli si terrà il G20 Ambiente. Insieme ad altre organizzazioni, comitati, associazioni, stiamo preparando spazi di dibattito e approfondimento, così come momenti di contestazione di piazza all’incontro dei Ministri.

Questo percorso si concluderà di fatto alla fine di ottobre, con il vertice del 29 e 30 ottobre a Roma dei Ministri delle Finanze.

PAP! CAMP: 25-29 AGOSTO 2021

Nel frattempo, nelle ultime giornate di agosto, ci regaleremo tutte e tutti insieme qualche giorno nella splendida cornice di Isola Capo Rizzuto (KR): da mercoledì 25 a domenica 29 agosto terremo il Terzo PaP! Camp, un’occasione per conoscerci meglio, socializzare, costruire comunità, ridere e divertirci insieme! In quei giorni organizzeremo anche incontri e momenti di riflessione e formazione… Stay tuned ma intanto iniziate a organizzare il viaggio!

ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Tra settembre e ottobre, poi, Potere al Popolo!, sarà presente alle elezioni amministrative nelle principali città italiane: da Napoli a Bologna, passando per Torino, Milano e Roma. La lista non è affatto completa e i nostri attivisti e le nostre attiviste stanno lavorando in queste settimane affinché la nostra comunità possa esser presente nel maggior numero di Comuni possibili.

Le elezioni amministrative per noi costituiscono un terreno chiave per costruire radicamento territoriale, perché consentono di affrontare insieme ai cittadini i problemi del territorio, di elaborare soluzioni anche micro, ma concrete e percorribili, di avere spazio sui media locali, spesso più seguiti dei nazionali, di farsi conoscere anche come singole attiviste e attivisti e portare il proprio esempio, di maturare esperienza e poter così in futuro concretizzare quello che chiamiamo il “potere popolare”.

L’invito che avanziamo come Coordinamento Nazionale a tutti gli iscritti e a tutte le iscritte è quello di organizzarsi per dare il massimo del supporto possibile alle città in cui parteciperemo alle elezioni: definiremo nelle prossime settimane proposte e strumenti concreti così da organizzare l’impegno e il sostegno di tutta la comunità di Potere al Popolo alle assemblee direttamente impegnate nelle elezioni. In concreto significa ad esempio che proveremo a lanciare delle brigate popolari che possano dare una mano a chi sta affrontando questa sfida, in una concezione che richiama il sostegno reciproco tra attivisti e attiviste che così contribuiscono a rinsaldare ulteriormente la nostra giovane comunità!

Infine, permetteteci una nota: la riunione del Coordinamento Nazionale di sabato 26 giugno non è stata solo la prima per i nuovi portavoce e per i nuovi coordinatori e le nuove coordinatrici eletti poche settimane fa; è stata anche la prima che siamo riusciti a tenere in presenza dopo un anno e mezzo dall’irruzione nelle nostre vite del Covid-19.

In un anno e mezzo sono cambiate tante cose: nel mondo, in Italia, nella nostra stessa comunità. Abbiamo voluto fortemente incontrarci nuovamente de visu, perché convinti che politica sia anche costruzione di legami, chiacchierate, pranzi insieme. È questa condivisione, che sia di un pezzo di pane o di un sorriso, questo “mettersi insieme”, che è una delle basi più genuine di qualsiasi tentativo di trasformazione dell’esistente.

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