Sabato 30 novembre si terrà a Roma, con partenza da Piazza Vittorio Emanuele II alle 14, una grande manifestazione nazionale per fermare il genocidio in Palestina e l’allargamento della guerra a Libano, Siria, Iran. Il corteo sarà unitario e vedrà la partecipazione di TUTTE le componenti palestinesi e tutte le forze politiche e sociali italiane che in questi mesi hanno contestato la criminale azione di Israele e la complicità del Governo e delle istituzioni italiane. Come Potere al Popolo non possiamo che essere contenti di questo risultato, a cui abbiamo contribuito in tutti i modi possibili.
Siamo sempre stati convinti che fosse necessaria e possibile una convergenza per la manifestazione del 30 novembre: è d’altronde questa la richiesta che ci viene da Gaza e dalla Cisgiordania, ed è questa unità quello che ha fatto la forza di cortei oceanici in tutto il mondo. Per questo abbiamo lavorato duramente per riaggregare ciò che differenze di vedute, di generazioni, di appartenenze, aveva allontanato. La divisione sarebbe stato un regalo ai comuni nemici dell’umanità, che avrebbero trovato in Italia un fronte meno compatto e avrebbero continuato indisturbati la loro azione.
Prima l’assemblea del 9 novembre, partecipata da oltre 250 realtà, e poi quella del 21 novembre, hanno invece saputo produrre una piattaforma che è radicale nei contenuti ma allo stesso tempo inclusiva e capace di allargare il fronte. Hanno costruito un dibattito che ha superato in avanti le divisioni proponendo una piazza che non sia di un singolo gruppo, ma di tutte e tutti.
A più di un anno dall’inizio del genocidio, crediamo infatti sia necessario, per allargare le mobilitazioni, strutturare un luogo di coordinamento a livello nazionale dove tutte le realtà, palestinesi, libanesi, italiane, possano confrontarsi al fine di ottimizzare il proprio intervento e risultare più efficaci. Per fare questo non serve la rincorsa sui social, una politica identitaria o della separazione, ma confrontarci faccia a faccia in un percorso condiviso, alimentando il movimento delle nostre differenze.
Gaza rasa al suolo, Beirut bombardata, oltre 45.000 morti per mano di Israele richiedono serietà e determinazione. Per questo siamo contenti di vedere tutte e tutti insieme sabato prossimo a Piazza Vittorio Emanuele a Roma per dire chiaramente:
Stop al genocidio e al massacro in Libano;
Stop alla guerra e alla complicità dei nostri governi;
Stop a Israele, che è un pericolo per il mondo e ci vuole portare in guerra!
Stop all’invio di armi.
Stop alla guerra interna che ci sta muovendo il Governo Meloni. Spendiamo i soldi per salari, scuole, messa in sicurezza dei nostri territori, transizione ecologica…non per le armi!
Il giorno dopo, 1° dicembre, si terrà a Roma la riunione nazionale per decidere insieme come organizzare i prossimi passi. È necessario, infatti, non disperdere le forze e continuare la costruzione di questo fronte unico che possa portare a una grande mobilitazione di massa contro la guerra. Fermali è possibile, ma solo se siamo insieme!
CI VEDIAMO ALLE ORE 14:00 IN PIAZZA VITTORIO EMANUELE II