“Non ridere, né piangere, ma capire” diceva il filosofo Baruch Spinoza e mai come oggi la sua massima è attuale. Lo scenario che emerge dalle urne è uno dei più sconcertanti della storia repubblicana. Quale che sia l’esito delle consultazioni, il prossimo governo avrà un profilo profondamente reazionario, pronto a presentare il conto degli accordi elettorali agli ultimi di questa società: giovani, lavoratori precari e non, disoccupati, studenti, pensionati, migranti. Ma mentre tutte le altre forze politiche si stanno affrettando a buttare alle ortiche quanto promesso in campagna elettorale per meglio spartirsi le briciole del potere appena conquistato, noi vogliamo fare una promessa: continueremo a lavorare.
Lo abbiamo spiegato fin dal principio di questa nostra avventura, iniziata poco più di tre mesi fa. A differenza di altri soggetti politici a destra e a sinistra nati solo per piazzare qualcuno nelle istituzioni, il nostro obiettivo non era entrare in Parlamento, ma costruire una rete nazionale in grado di reagire e contrastare nelle piazze, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle università le politiche reazionarie che per anni sono state fatte ingoiare a ultimi e sfruttati.
Nessuno nega che avere dei rappresentanti ci avrebbe aiutato a far sentire la nostra voce e le nostre istanze e per questo ci siamo spesi con generosità durante questa campagna elettorale. Ma la nostra avventura non finisce qui. E non ripartiamo, ma continuiamo a lavorare con lo stesso entusiasmo, la stessa voglia e la stessa rabbia per costruire un’organizzazione sempre più grande, forte e ramificata in grado di reagire quando il prossimo governo presenterà il conto degli accordi al ribasso fra i partiti.
Quale che sia la loro propaganda, i loro referenti sono ben noti e non è un caso che da Salvini a Di Maio, tutti si siano affrettati a rivolgere rassicurazioni agli “investitori”. Le ricette che proporranno le hanno già annunciate in campagna elettorale: aiuti e sgravi alle imprese, nuove forme di precarietà, modelli aziendali per scuola e università, tagli al pubblico per dare mano libera al privato, grandi opere.
Sono politiche che ben conosciamo e da sempre combattiamo e da oggi lo faremo con ancora più forza, consapevoli di avere un risultato importante da cui partire: c’è una rete di militanti che da Sud a Nord si sta strutturando e lavora per essere in grado di reagire insieme e in maniera coordinata agli attacchi sociali che si profilano. È un lavoro di costruzione iniziato in questi mesi di campagna elettorale e che adesso continueremo a portare avanti.
Lo faremo per quell’1% che ci ha creduto, si è speso e ha combattuto. Lo faremo per i tanti che ancora dobbiamo e vogliamo conquistare.
Sappiamo che anni di politiche di compromesso e di tradimenti hanno distrutto la sinistra in questo Paese e in tanti, delusi, non sono più disponibili a staccare un assegno in bianco. Sappiamo che c’è diffidenza e rassegnazione, che in tanti sono ormai convinti che lottare sia inutile. Da Nord a Sud c’è una maggioranza amareggiata, delusa, atomizzata, che ha perso coscienza di essere tale. Noi vogliamo convincerla del contrario e ci impegneremo, giorno dopo giorno, a ricostruirla. A partire dalla prossima assemblea pubblica prevista per lunedì 12 marzo dalle ore 18:00 presso USB Federazione provinciale di Reggio Calabria in Via Domenico Muratori, 52 .
Al lavoro e alla lotta.
Adelante!
Potere al Popolo! – Reggio Calabria