Non sono trascorsi tre mesi dalla nascita di Potere al Popolo e siamo già una forza politica che partecipa in tutte le regioni con una propria lista alle prossime elezioni: anche in Basilicata.
Siamo studenti, lavoratori, precari, insegnanti, pensionati, sindacalisti, intellettuali, disoccupati; tutti antifascisti.
Siamo movimenti, associazioni, collettivi e comitati; tutti attivi nelle lotte territoriali per la tutela della Costituzione, dei diritti, del lavoro, dell’ambiente.
Siamo nati e ci siamo moltiplicati nelle centinaia di assemblee che si sono tenute in tutte le maggiori città italiane, come nei piccoli centri e nei paesi.
Abbiamo costruito dal basso il nostro programma elettorale e scelto i nostri candidati in modo democratico, partecipato e popolare; persone limpide, appassionate, generose e oneste, che si sono poste al servizio di un grande disegno, quello di ricreare – a sinistra – un luogo, una comunità : che sappia elaborare pensiero e attuare azione politica popolare; che sia capace di riportare le persone nelle piazze, nei conflitti e nelle questioni più urgenti che attanagliano questo paese – difesa della costituzione, lavoro, welfare, ri-pubblicizzazione dei servizi pubblici e dei beni comuni, riconquista dei diritti sindacali e di rappresentanza, tutela dell’ambiente e della salute, autodeterminazione dei territori e delle comunità locali, rifiuto dei diktat e dei trattati europei liberisti e anticostituzionali, riconversione ecologica dell’economia e delle produzioni, uscita dalla Nato, drastica riduzione delle spese militari e disarmo, migranti e accoglienza.
Mentre gli altri partiti politici, privi di qualsiasi idea di società e di futuro che possa liberarci dalla trappola liberista e capitalista, si affannano a lanciarsi vicendevolmente accuse su corruzione e responsabilità, e a ottenere consensi istigando nei cittadini insicurezze e paure – in una campagna elettorale priva di contenuti politici e di temi che affrontino le questioni più scottanti – Potere al Popolo parla alle persone, è presente nelle piazze, nei mercati, davanti alle fabbriche; rappresenta già nei fatti il cambiamento che promuove e propone nel suo programma.
Il nostro programma dal basso comunica e rappresenta un’idea di società altra da quella imposta dal sistema dominante: una società delle persone e non dei mercati e delle banche; una società della condivisione, della solidarietà, della comunità e dei beni comuni; non della sopraffazione, della competizione, della guerra e delle privatizzazioni; una società in equilibrio armonico con l’ambiente e con tutte le altre forme viventi, non una società della produzione e della crescita infinita e della predazione e devastazione degli ecosistemi e del pianeta.
Alla politica della “governance”, dei trattati europei anticostituzionali e delle larghe intese, noi contrapponiamo la politica del governo democratico e anti-gerarchico dei territori, dell’Europa dei popoli.
Alla politica del ricatto, del favore, dell’intimidazione e del controllo clientelare dei voti, soprattutto al Sud, noi contrapponiamo la politica della partecipazione, dell’azione popolare e dell’autodeterminazione.
Per il Sud e per la Basilicata in particolare, in antitesi con tutte le altre forze politiche, per il rilancio del lavoro e dell’occupazione e per la tutela dei territori, proponiamo:
- il blocco e la cancellazione delle grandi opere, a partire dalla TAV, dalla TAP, dal MOSE, dai centri di estrazione petrolifera, dal fotovoltaico e dall’eolico selvaggio; con la moratoria su tutti i nuovi progetti estrattivi di combustibili fossili e di quelli in fase di realizzazione e la totale uscita dalle energie fossili e dall’uso del carbone entro il prossimo decennio;
- l’eliminazione di sussidi pubblici alle fonti fossili ed ecologicamente dannose (16 miliardi annui), da utilizzare per la creazione di posti di lavoro e piccole imprese nei settori del risparmio ed efficienza energetici, delle energie rinnovabili, dell’agricoltura biologica e del turismo sostenibile;
- una politica energetica che metta in discussione la S.E.N. (Strategia Energetica Nazionale) e riparta dal calcolo del fabbisogno reale, da soddisfare, prioritariamente, attraverso una cancellazione dei modelli energetici centralizzati e una democratizzazione e socializzazione delle energie rinnovabili;
- una programmazione quadro nazionale per la messa in sicurezza (idrogeologica e sismica) e la salvaguardia dei territori, la tutela del paesaggio, degli ecosistemi e della biodiversità, dei beni comuni, del patrimonio storico, artistico, architettonico, archeologico;
- una legge nazionale sull’agricoltura e la zootecnia che vieti l’inquinamento e la desertificazione dei suoli a causa di produzioni agricole chimiche e industriali e di allevamenti intensivi, e, invece incentivi: le piccole aziende, le coltivazioni sinergiche, biodinamiche e biologiche; l’agricoltura contadina che preserva e recupera i semi e le varietà antiche e locali;
- un piano nazionale sul turismo sostenibile: culturale, naturalistico, a basso impatto, che valorizzi e incentivi una fruizione turistica diffusa su tutti i territori (in particolare quelli non interessati dai circuiti di massa e stagionali);
un piano per la mobilità sostenibile e il trasporto pubblico (dalle ferrovie al trasporto urbano), che sia al servizio soprattutto dei lavoratori e delle fasce deboli, eco-compatibile e che trascenda il trasporto su gomma e la mobilità individuale (l’automobile); - una politica dei rifiuti improntata alla strategia RIFIUTI ZERO e la messa al bando delle discariche e di ogni forma di incenerimento;
- la ripubblicizzazione dell’acqua bene comune, nel rispetto della volontà popolare espressa con il Referendum del 2011.
Paolo Baffari
POTERE AL POPOLO